Una delle costanti difficoltà in cui mi imbatto quando interagisco con qualcuno che sa del mio legame con il mondo delle arti marziali, è quello di aiutarlo a capire la differenza "tra ciò che crede lui", e ciò che in realtà corrisponda effettivamente al mio ruolo! ESSERE uno studioso di "gong fu" (ufficialmente si scrive in questo modo fastidioso!), è qualcosa di identificabile nell'attitudine costante al migliorare, allo sviluppare abilità. Ogni volta che qualche "presunto collega" (perchè con la maggior parte dei miei allievi questo non è mai successo!) si chiedeva e mi chiedeva per quale cavolo di motivo mi stessi dedicando al seguire e andare ad imparare da un formatore di marketing o di sistemi cognitivi, piuttosto che di leadership skills, di scienze motorie o più banalmente esprimessi il mio entusiasmo per qualche forma d'arte "apparentemente" fuori contesto, ho sempre provato un profondo disagio interiore per due motivi: 1) ero al cospetto di una persona talmente poco consapevole di ciò che significa gong fu che da li a qualche minuto mi sarei ritrovato invischiato in un limbo mentale "spigoloso" 2) quando il mio interlocutore era un "formatore", la mia serenità e la sua "falsa autostima", sarebbero state ben presto un VAGO RICORDO Onestamente, mi sono sempre esclusivamente sincerato che il docente fosse "un fuori classe", un VERO MAESTRO della specialità di cui era divenuto "formatore". La sua abilità nella materia di studio, e la mia di "apprendista", era il mio certificato di garanzia in termini di risultati che avrei ottenuto.