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I “CAVALCATORI delle difficoltà emotive”…

 

Ti sei mai ritrovato in un “periodo difficile” della tua vita?

Hai mai incontrato quelle persone che hanno da rimarcare proseliti ridondanti “sulla negatività della rabbia”, sul “cuore chiuso”, sul giudizio, sull’ego e affini?

Hai fatto caso che spesso “le due cose coincidono” PER MAGIA?

Ora, se hai attraversato, stai attraversando o sei consapevole del fatto che la vita potrebbe porre davanti al tuo cammino “un periodo veramente tosto da affrontare”, nelle righe a seguire ho deciso di cercare di concentrare “qualche spunto” che deriva dalle lezioni che ho potuto cogliere nelle esperienze che ho vissuto e che sto tutt’ora vivendo in questa fase di vita.

Se hai voglia di affrontare una lettura “corposa”, e metterti in saccoccia qualcosa di veramente importante e che potrebbe rivelarsi una sorta di “vaccino” contro una malattia tremenda, mettiti comodo e dacci dentro.

A fine articolo troverai il consueto form dedicato ai commenti, alle domande e a qualsiasi contributo ti vada di vada di integrare…

 

IMPORTANTE PREMESSA:

  • Io non posso sapere “quale sia il bagaglio di esperienze reali in chi legge”, ma se decidi di affrontare questa lettura SONO CERTO ALMENO DEL TUO INTERESSE!
  • L’argomento che andrò a trattare, non è qualcosa “a cui credere o meno”, non è la tipica e breve accozzaglia di banalità in cerca di un consenso inconsapevole per “risonanza emotiva”, ma una raccolta di spunti e riflessioni che nascono dalla mia personale esperienza reale in questa fase di vita!  Ergo, qualcosa a cui si puo’ prestare attenzione  SOLO SE NE COMPRENDE IL VALORE e lo si mette eventualmente in discussione “testandolo o rapportandolo alla propria esperienza nella vita pratica”…
  • Non me ne frega un cazzo di “dover apparire ZEN, usare un linguaggio politically correct, o dover accondiscendere una qualsiasi delle ARROGANTI E PRESUNTUOSE ESIGENZE DI MODALITA’ ESPRESSIVE DI CHI LEGGE”!  
  • Non scrivo per “vendere nulla”, ma per OFFRIRE… In tutta libertà, si è liberi di “cogliere spunti dall’esperienza che deriva dalla mia vita privata”…
  • Non mi aspetto ringraziamenti o riconoscimenti di alcun tipo… se qualcuno vorrà cogliere ed onorarne il valore “ben venga”… se vorrà discuterne eventualmente con intelligenza, ottimo… ma non nutro alcun interesse rispetto a qualsiasi supercazzola o pippone che possa scaturire da bug mentali, bias cognitivi, convinzioni e pregiudizi che possano emergere “nel personale modo di interpretare le informazioni a seguire” a propria immagine e somiglianza. 

I CAVALCATORI DELLA SOFFERENZA…

EROI da emulare?  …o VILI PUSILLANIMI da ridimensionare e da cui stare lontani?

In realtà, a tale etichetta sono riconoscibili almeno 3 tipi di identità:

  1. Chi nonostante la sofferenza riesce a trascendere le difficoltà emotive, “va avanti” cogliendo le lezioni e raggiunge i suoi obbiettivi…
  2. Quelli che “fanno affari” intercettando le difficoltà altrui e vendendo soluzioni REALI…
  3. Le persone che, per problemi patologici o un’inconsapevole “cattiveria”, instillano, cercano o acuiscono il male negli altri… con lo scopo di “affossarli” per potersi sentire meglio di loro, per elargire lezioni mai richieste o fare affari da sciacallo!

Grossolanamente, i primi sono “gli unici” a cui poter attribuire una reale POSITIVITA’…

Forse non sono veri e propri eroi, ma di sicuro vale la pena “studiarli” e imparare qualcosa.

Talvolta emularli non è così semplice, perchè per “fare propri alcuni atteggiamenti altrui” è quantomeno necessario possedere alcune capacità o abilità cognitive, doti caratteriali e fisiche… qualcuna di queste può essere “una dotazione genetica”, altre si possono sicuramente sviluppare.

 

I secondi “fanno parte di una sorta di limbo”…

Non sono ne gli eroi o quelle figure da emulare, ma neppure quelli da “eliminare o emarginare”.

Tra le varie categorie di “opportunisti”, quelli che “vendono soluzioni efficaci realmente” facendo affari sui i problemi altrui, esistono, in certi casi possono rappresentare “un’ottima soluzione” per molte persone che “da sole” non riescono ad uscire dai propri problemi.

 

I terzi “vanno resi SOCIALMENTE VISIBILI” e messi nella condizione di non nuocere.

La loro personalità gravita attorno alla figura del “truffatore” mista a quella del predatore saprofago!

Sono individui che all’interno di un nucleo sociale, vivono di “invidie e frustrazioni”, causate da una mentalità attraverso cui “MISURANO SE STESSI NEL CONFRONTO CON GLI ALTRI”!

Quando incontrano persone PIU’ “qualcosa” di loro, il loro processo mentale di conduce ad una sofferenza che compensano “cercando di DEMOLIRE QUEL PLUSVALORE”!

Al contempo, si circondano di persone MENO “qualcosa” per potersi sentire ok…

Abili intercettatori degli altrui “problemi e sofferenza”, cercano di GENERARLI E ALIMENTARLI cavalcando debolezze congenite o “temporanee” di chi intercettano come potenziali prede!

La loro essenza opportunista è abilmente “camuffata” da sembianze piacevoli per favorire l’abbassamento della guardia nella preda, che una volta avuta a tiro, cercano di FERIRE A MORTE per nutrire il proprio ego o mettere insieme il pranzo con la cena!

Persone da cui è importante “vaccinarsi” intellettivamente, poichè sul piano emotivo può capitare di ritrovarsi in condizioni di “vulnerabilità” che SOLO UNA PSICHE LUCIDA E FORTE può tenere a bada.

 

L’ambiente e la situazione che vivi, CONTA… E COME SE CONTA!

La frase in testa all’articolo attribuita al Pirandello, è paradossalmente una di quelle talmente sintetiche che se volessi estrarne delle speculazioni e ragionamenti, potrei scriverci un libro!

In Cina sono famosi i ChengYu… grossolanamente, delle espressioni che attraverso 4 soli ideogrammi, hanno la caratteristica di rivelare “il livello di cultura” di chi li legge.

C’è chi riesce ad estrarne mezzo concetto, e chi invece è in grado di parlarne per ore.

C’è una sottile ironia nel fatto che “l’mbattermi” in qualcuno che sembra dover onorare la “Missione dello scassaminchia” attraverso i suoi pipponi infiniti su ciò che scrivo (e che LUI non capisce), riveli puntualmente una sorta di SUBUMANO COLMO DI CONVINZIONI PRESUNTUOSE ED ARROGANTI!

Perchè una questione è “saper estrarre una marea di concetti correlati ad una breve frase che si legge”…

…ed un altro paio di maniche è “dar sfogo alla frustrazione che si prova nel non capire qualcosa che va oltre le 3 righe, attaccando e incolpandone senza riserve il mittente del messaggio”!

Sorvolando sull’umana “compassione” che posso provare nella fase iniziale di questo tipo di interazione, il suo naturale epilogo si rivela puntualmente nella sterilità del tener aperto quel canale interattivo.

La frase del Pirandello, ma non solo quella (l’abito non fa il monaco…etc) , rappresentano il fondamentale monito a non fermarsi alle apparenze.

Il vizio del comodo e la seduttività del semplice sono, come le sirene di Ulisse, sempre in agguato nel lungo viaggio della vita.

Viaggio che ognuno di noi affronta con una nave al cui timone c’è mediamente un bambino mai cresciuto (PER IPERPROTETTIVITA’ GENITORIALE).

A questo punto, per capire bene il passaggio, sarebbe buona cosa effettuare una breve ricerca sull’ANALISI TRANSAZIONALE, in modo tale da poter almeno comprendere le tre sovrastrutture mentali relative alle “fasi di maturazione” di un individuo umano.

La maggior parte delle persone, passa direttamente dalla fase BAMBINO a quella GENITORIALE, senza necessariamente raggiungere quella ADULTA.

QUALCUNO non non la raggiunge nell’arco dell’intera esistenza… tanto per essere chiari.

Uno dei particolari motivi per cui ciò avviene, è legato ALL’AMBIENTE IN CUI SI VIVE!

Alcuni contesti “aiutano a crescere”, altri “costringono a farlo”, altri invece lo IMPEDISCONO… quest’ultimi sono paradossalmente quasi sempre quelli che “superficialmente” sembrano favorirlo!

Al cavallo da corsa puoi abbassare l’ostacolo solo una volta… se devi abbassarlo una seconda , NON E’ UN CAVALLO DA CORSA.

Sempre ricreando un ponte concettuale tra “la saggezza popolare nostrana e quella Asiatica”, in Cina si suole dire:

Se uno sbaglia, lo fa solo la prima volta…

… se sbaglia la seconda sbaglierà per 10000 volte!

Ecco, quel diecimila, sta ad indicare il concetto di “per sempre”!

Infatti, un errore puo’ considerarsi tale solo la prima volta… la seconda non è un errore, ma la conseguenza del fatto che non si è prestata sufficiente attenzione o dedicato sufficiente tempo ed energia per comprendere come evitarlo/superarlo.

CHE LO SI SAPPIA O MENO, il significato dei due ideogrammi cinesi “kung fu” (Gong fu), gravita proprio attorno a questo concetto: 

Impiegare TEMPO ed ENERGIA per migliorare e sviluppare ABILITA’!

Se l’ambiente in cui sono immerso “è sostanzialmente privo di difficoltà” (per questioni naturali, di fortuna, o perchè qualcuno ce le toglie o ci solleva dalla responsabilità di affrontarle) come potremo mai DIMOSTRARE DI POSSEDERE o sviluppare certe abilita?!?!?!?

IL MIO VIAGGIO DI 3 MESI IN ORIENTE…

Come ti dicevo, l’ambiente e la “situazione” che stiamo vivendo, fanno una differenza ENORME!

Sul tipo di risorse che abbiamo a disposizione, e sul “modo” che abbiamo di utilizzarle.

La SERENITA’ di alcuni ambienti “ovattati” o situazioni “semplici” che si stanno vivendo, è qualcosa di “poco compreso, e spesso impiegata per subdole speculazioni nelle interazioni umane”!

In un altro articolo del blog (rivolto più che altro a chi pratica arti marziali e che puoi trovare cliccando QUI) estraggo qualche riflessione da quella REALTA’ INCOMPRESA che puoi trovare nei tipici MONASTERI ORIENTALI (che tra l’altro puoi trovare anche in quelli nostrani!)

Un ambiente creato e strutturato per “isolare” dagli stimoli della vita mondana, indipendentemente dal motivo che spinge a questo tipo di “settaggio”, in realtà TOGLIE METAFORICAMENTE TUTTI GLI ELEMENTI DELL’OSTACOLO AL CAVALLO.

La naturale conseguenza di questo, è che vengano a mancare tutti quei disturbi e quegli stimoli che nella vita “normale” extra monastero, DEVONO ESSERE AFFRONTATI, SUPERATI ED ARMONIZZATI da “ogni individuo che ne entra in contatto”.

In altre parole:

E’ facile comportarsi da monaco, vivendo da monaco in un monastero!

Altro paio di maniche è farlo nella vita che, mediamente, affrontiamo tutti quanti.

Questo tipo di considerazione, non nasce dall’esperienza condotta in un monastero, sia chiaro!

(anche perchè chi si fionda in un monastero alla ricerca di conferme alle proprie convinzioni, in qualche settimana non solo le trova, ma le rende grasse e robuste a sufficienza per divenire inattaccabili… io chiamo questo epilogo: ARROGANZA… qualche dotto in sistemi cognitivi parlerebbe parlare di bias di conferma)

Bensì da quanto ho potuto vivere, riscontrare e “immagazzinare” personalmente in termini di “lezione” attraverso un viaggio di 3 mesi che ho affrontato “partendo con un semplice zainetto vuoto”, con un po’ di soldi ed una carta di credito nel portafogli.

Alla facciazza di chi mi caga il cazzo per la “mente aperta”, ho iniziato il mio viaggio partendo da una situazione emotiva difficile dal punto di vista lavorativo ed affettivo, ma con la mente “lucida, curiosa e permeabile”.

C’era la salute e quanto poteva servirmi per avviare un ennesimo piccolo progetto… ma visto che ero riuscito a smascherare “l’ennesimo caso di un simpatico gruppetto di opportunisti pusillanimi e senza valori umani”, ho scelto di dirottare il mio minigruzzoletto altrove!

(a scanso di equivoci, sto parlando di poco piu’ di 10000€, non di milioni eh!??!?!)

Con somma soddisfazione personale (e disprezzo degli ZECCONI DEPRIVATI DI UN RICCO  BUFFET FACILE), me ne sono andato riuscendo a schivare “la convinzione ad investire”.

Avere a che fare con OPPORTUNISTI ed OPPORTUNITA’, per intenderci, non è che lo consideri qualcosa di “marcio o negativo”… anzi!

Ritengo che “saper cogliere le opportunità” sia una chiave INDISPENSABILE per crescere…

Ciò che fa la differenza è la “modalità” con qui questo avviene…

IL COME ed IL PERCHE’ si decida di cogliere  un’opportunità.

Una questione ad esempio è “il contesto degli affari”, un’altra è quello umano!

Se decido di nuotare nel mare pieno di squali, con una ferita sanguinante e in un momento di “scarsità di cibo”… beh…

….posso convincermi di essere in piscina e pensare positivo fino a quando cazzo voglio, MA DUBITO FORTEMENTE CHE POTREI ARRIVARE A VEDERE IL TRAMONTO DI QUELLA GIORNATA!  OK?

Nel mio caso, si trattava di quel tipo di opportunisti che non hanno nessuna remora nell’approfittare della disponibilita’ di qualcuno… ma non per investire a loro volta E MOLTIPLICARE LA FORZA DI INTERVENTO, semplicemente per pararsi il culo da errori precedenti A SPEDE DI QUALCUN ALTRO!

Per cui, AMBIENTE E SITUAZIONE, fanno una sostanziale differenza nella vita reale!

Tale differenza è percepita in relazione al proprio livello di consapevolezza.

Più si viaggia col pilota automatico “delle convinzioni”, e più si è esposti d indossare i panni del culo nel simpatico gioco dell’incularella!

Devi sapere, che le credenze che sovrastrutturano il modo di pensare di ognuno di noi, derivano da un mix di caratteristiche personali innate, e l’ambiente in cui cresciamo e veniamo educati!

Capirne qualcosa in più, è un sicuramente un “jolly” che faremmo bene ad avere in inventario.

 

Convinzioni, Credenze e “identità”.

Eccoci ad un nuovo CORPOSO PASSAGGIO a cui varrebbe la pena dedicare un libro!

Parlando del “livello di consapevolezza” indispensabile per “navigare nel mondo degli adulti”, è emersa in piu’ di un’occasione la questione delle “convinzioni”… a cui è legato il concetto di “credenza” e quello “umanamente basilare” di IDENTITA’.

“Sai cos’è una credenza”, è una delle domande più rivelatrici del bagno di merda cognitivo in cui nuota il 99% delle persone che si incontrano!

Alcuni miei amici ed allievi, ne rimangono puntualmente sopraffatti… e si rendono conto che le disastrose statistiche sull’analfabetismo funzionale italiano, sono probabilmente una proiezione “più che rosea”!

La verità è che, mediamente, sappiamo di più riguardo al funzionamento del nostro telefonino, che della nostra mente!!!!!!!

Hai voglia a “cacare cazzate come non ci fosse un domani” citando Einstein e la mente che funziona come un paracadute?!?! (solo se si apre…)

La verità è che la stragrande maggioranza delle persone SI SCHIANTEREBBE TIRANDO LA FETUCCINA CHE REGOLA LE SPALLINE DELLO ZAINO CHE USAVAMO PER ANDARE A SCUOLA, “dopo essersi convinta che sia un paracadute” (come nella barzelletta che spopolava negli anni ’80 per denigrare una nazione che stava sui coglioni!)

MACCHECCAZZO VOLETE CITARE EINSTEIN ATTRAVERSO METAFORE CHE VI SEPPELLISCONO ALLA PRIMA DOMANDA!?!?!?!

( e poi vedono “EGOMANI OVUNQUE”, tranne che allo specchio… unico posto dove lo troverebbero …!)

Adesso che sono passate alcune righe, non pensare di poter sfuggire “alla domanda”!!!!

Cos’e’ una CREDENZA?

Una risposta “decente” la puoi trovare CLICCANDO QUI 

Se sei onesto con te stesso, potresti “porti questa domanda”, scrivertela, e poi prenderti a schiaffi a due a due finche diventano dispari per aver cercato inutilmente di “raccontarti una supercazzola” piena di esempi, nel tentativo vano di non dover ammettere “che NON SAI COSA SIA!”

…ma solo una volta aver letto che si tratta di una “sensazione” di certezza!!!!!!

U N A   S E N S A Z I O N E ! ! ! !

Non la credenza della nonna o qualsiasi cacata ti sia venuta in mente!

Tuttavia, sei scusato!  (ma non lo sarai alla prossima interrogazione!!!)

A nessuno “viene mediamente insegnato questo concetto”… in parte perchè LO SANNO IN MOLTO POCHI, in parte perchè CHI SA ha più interesse nel fatto che tu CREDA DI SAPERE invece che sapere veramente!

 

LE CONVINZIONI…

Tra le varie credenze, quelle strutturate in modo molto “solido” vengono chiamate “convinzioni”… 

Semplificando il concetto:

Immagina che la credenza sia come un tavolo… per stare in piedi ha bisogno di almeno 3 gambe e, tra l’altro, averne 3 conferisce la migliore stabilità in un ambiente non perfettamente in piano!

La convinzione è come se quel tavolo fosse 700 chili ed in acciaio inossidabile!

Hai voglia a farlo cadere!!!!!

Ma la più importante credenza sul piano umano, è senza dubbio l’IDENTITA’.

 

L’IDENTITA’ è una sorta di SUPER CREDENZA!

Qualcosa in cui ci si “identifica” e ci fornisce una profonda sensazione di sicurezza!

Ricordi la parola “sensazione” (di certezza)… Cosa puo’ esserci di più certo che “ciò in cui ci identifichiamo”!?!??!

Inizi a comprendere? 

O ti sei perso?!?

Le puoi riconoscere per il fatto che vengono comunicativamente espresse attraverso il “verbo ESSERE”!

In una cultura dove la comunicazione è largamente vincolata a giudizi, il credere e giudicare testimonia “pregiudizi” ad immagine e somiglianza di cio’ che si crede.

In altre parole, quando ti imbatti nelle persone che “usano il verbo essere” (confondendo tra l’altro il FARE qualcosa con l’ESSERE QUALCOSA!) giudicando “quello che fanno gli altri” senza fare domande, lo fanno in funzioni di “pregiudizi personale”, che nella loro struttura mentale ne definisce paradossalmente l’identità!

E’ notorio il “fungere da specchio” con chi giudica e lo fa senza chiedere nulla!

 

Cosa rende così importante il fatto che UNA CREDENZA sia una “sensazione” e di “certezza”?

Pronti con un altro passaggio…

Il fatto che si tratti di una “sensazione”, dovrebbe far comprendere che ha che fare prima di tutto  più con la “percezione della realta’ che con la realtà stessa”!

Nell’ambiente marziale è tipicamente “notoria” la differenza che c’è tra uno CONSAPEVOLMENTE FORTE (la cui forza è connessa con l’esperienza reale), e il CONVINTO DI ESSERLO (che ha la percezione di esserlo!)

Sali sul ring, sul tatami, in gabbia, nel prato (dove cazzo vuoi), “testi la realtà e DEVI DIMOSTRARE NEI FATTI LA TUA FORZA”…

E qui stendo un velo pietoso che purtroppo affligge il mondo delle arti marziali… perchè la rete ha portato a galla una VALANGA DI MERDA targata “convinti maestrih”…

E molti ambienti “tradizionali” (patrimonio incommensurabile di cultura, educazione, etica e sviluppo personale) ne hanno ricavato una “marginalmente veritiera” FIGURA DI MERDA COLOSSALE!

(e qui mi fermo, tanto nel blog trovi un arsenale di contenuti in tal senso!!!)

La seconda cosa che rende importante capire l’importanza delle credenze, è data dall’associazione della parola “sensazione a quella di certezza”… perchè la SENSAZIONE di SICUREZZA ne è spesso “surrogata”, e stiamo parlando di BISOGNI FONDAMENTALI UMANI

Cliccando sulle ultime 3 parole trovi un articolo “semplificato” rispetto a ciò che in psicologia viene studiata e conosciuta come la “piramide di Maslow

Essendo il “bisogno di sicurezza” qualcosa di UMANAMENTE FONDAMENTALE, ed essendo “impropriamente SURROGATO” da SENSAZIONI DI CERTEZZA, ecco che dovrebbe apparirti chiaro IL PERCHE’ sia così importante essere consapevoli di COSA siano le credenze e COME funzionino.

Il NON SAPERLO, e puoi citare EINSTEIN, Osho o perle filosofiche FINCHE VUOI, ti esporrà inesorabilmente come “carne da macello” in ogni tipo di interazione CON CHI INVECE SA E NE E’ CONSAPEVOLE!

Non solo… qualsiasi tipo di “sicurezza interiore” che ti troverai a sbandierare con arroganza, ti permetterà esclusivamente 3 epiloghi:

  1. Sei più convinto di chi hai davanti, e l’avrai vinta nel gioco dell’incularella
  2. Sei meno convinto e potrai iniziare a credere che al tuo culo, in fondo, piace
  3. Inizi ad evitare come la peste qualsiasi tipo di interazione REALE… surrogandola con patetici spettacolini teatrali pieni di abbracci, di amore  e sostegno affettivo all’interno di interazioni che hanno la stessa consistenza delle scorregge sul porto di Trieste in un giorno di Bora!

Questo, riempie la vita di NULLA!

Un ossimoro che tuttavia rispecchia fedelmente gli effetti sul medio e lungo termine di un atteggiamento inconsapevole di questo tipo.

In altre parole: 

CHI CREDE MOLTO (e non verifica per comprendere o lo fa in proporzione troppo poco) tende a sviluppare una profonda insicurezza interiore.

Soprattutto per “‘l’inconsistenza  di cio’ che crede”, e che non trova SOSTANZA nella verifica reale.

VERO ANCHE che, chi è insicuro, tende a credere molto!

Proprio perchè attraverso questo atteggiamento mentale, ricava un surrogato di sicurezza a mo di “metadone per il tossico”! 

Il mix letale tra “credere molto” e vivere superficialmente.

Una delle caratteristiche sociali che passerà ai posteri di questa epoca, è il paradosso che esiste tra la PROFONDA DISPONIBILITA’ DI MEZZI E CONOSCENZA, e l’inevitabile “comodo” che ha reso molte persone VIZIATE impedendo di coglierne i reali vantaggi!

La qualità di vita media di oggi è letteralmente impressionante se la paragoniamo a quella di sole 2 o 3 generazioni fa!

I miei nonni vivevano senza riscaldamento, in case fredde d’inverno e calde d’estate, e pisciavano e cacavano in una latrina all’aperto!!!

Senza parlare di acqua calda, medicinali, quantità e qualità di cibo…

Tuttavia, un effetto collaterale insito nell’aver eradicato ALCUNE DIFFICOLTA’ AMBIENTALI, si è tradotto inevitabilmente in una sorta di “bambagia” che ha spostato il fulcro dell’importanza della vita, a qualcosa di molto superficiale e FACILE da raggiungere.

L’invenzione di internet, ecco che ha fatto da CATAPULTA INVOLUTIVA per molte di quelle persone che, VIVENDO IN FUNZIONE “DI CIO’ CHE CREDE”, oggi fatica ad avere un contatto “bilanciante” con la vita reale… (a differenza di un passato dove le difficoltà quotidiane ti costringevano ad una certa UMILTA’)

Un esercito di persone superficiali si è armata di PRESUNZIONE cedendo all’inconsistente lusinga di un SAPERE FACILE E ALLA PORTATA DI CHIUNQUE.

Confondendo la disponibilità di informazioni con la “capacità di decifrarle e la competenza per servirsene correttamente”.

 

Di cosa meravigliarsi, quindi, se in una società colma di maschere in cui ci si identifica, i volti siano ormai abbondantemente percepiti come “la versione anoressica di se”?

In un teatrino tra comparse, è scontato che qualche SCIACALLO si procuri “vita facile” vestendo i panni e indossando la maschera della “PERSONA BUONA, BRAVA e BELLA”…

Meglio ancora, se investita da qualche “potere di concessione divina”… una categoria di PRETI che, almeno in passato, era l’unica ad indossare “VESTI RICONOSCIBILI”.

 

Buone riflessioni…       Sergio

                      

Sergio Simoncelli Insegnante Gong Fu

     Zaijian

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