L’essere umano è senza dubbio un animale sociale, e per questo non può vivere senza comunicare.
Qualcosa di talmente importante, che dovrebbe accendere un campanello d’allarme ogni santa volta in cui “questo bisogno primordiale” finisce per rivelarsi un portale spalancato per frustrazioni e malessere in generale!
A chi non è mai capitato di ritrovarsi invischiato in “discussioni” (o ancora peggio in veri e propri litigi!) che lo coinvolgono direttamente o come semplice spettatore?
Cos’è che si nasconde dietro a questo fenomeno (purtroppo) tanto diffuso?
Mettiti comodo, e proviamo a ragionarci con calma…
L’ASSERTIVITA’
Se per qualche motivo puoi annoverare nel tuo back ground degli studi sulla comunicazione, ti sarà capitato quasi sicuramente di dedicare tempo ed energie al famigerato linguaggio assertivo.
Senza tediarci troppo, a grandi linee si tratta di quella “formula comunicativa” che garantisce a due interlocutori di “capirsi con chiarezza, rispettarsi e trovare la SINTONIA”.
IN PRATICA:
Espongo il mio punto di vista ad un mio interlocutore, dimostrando “prima” di aver capito il suo punto di vista, e poi genero un ponte in grado di metterli in comunicazione.
Parliamoci chiaro, si tratta inevitabilmente di una procedura che rischia di trasformare una conversazione in qualcosa di particolarmente palloso!
Tuttavia, se qualcosa si “inceppa”, metaforicamente si può agire sulla manopola della sintonia attraverso di essa…sicuramente un ottimo mezzo per recuperare il feeling a repentaglio.
FORMA e SOSTANZA
Rimanendo sul “leggero”, ogni interazione si manifesta contemporaneamente attraverso due principi:
Quello della forma e quello della sostanza.
In masticabile:
LA FORMA si riferisce “alla modalità pratica” con cui si interagisce…
…mentre LA SOSTANZA ha a che vedere con il contenuto.
Uno dei guai più grandi, a mio avviso è da ricercarsi in un ossessiva forma stereotipata che sembra sortire un perenne effetto di validazione o meno del contenuto!
Se anche tu sei alle soglie dei 50, ricorderai sicuramente la trilogia AMICI MIEI e la mitica supercazzola!
LA SOSTANZA PREMATURATA come fosse ANTANI… ma con scappellamento a destra!
Per chi non capisse di cosa stiamo parlando, suggerisco vivamente di cliccare QUI
La mitica supercazzola è l’esempio per eccellenza della “forma comunicativamente gradevole che racchiude un contenuto inesistente“!
TUTTO BENE… se è per ridere!
Se LO SCOPO di una conversazione è farsi delle risate in leggerezza, ben venga!
Ma se diviene un MODUS OPERANDI INCONSAPEVOLE con cui affrontare le interazioni comunicative, allora penso sia il caso di CORRERE AI RIPARI il prima possibile!
Senza estendere l’argomento al PERCHE’ qualcuno abbracci una tale modalità, trovo più interessante limitare la questione al COSA SI NASCONDA e cosa si rischi a sottovalutare la questione.
E’ sufficiente tenere bene a mente, che una modalità piacevole APRE LE PORTE DELLA NOSTRA MENTE E FACILITA L’ANCORAGGIO IN ESSA DEI CONTENUTI CON CUI SI ENTRA IN CONTATTO.
Se tale contenuto è “sommariamente MERDA”, si rischia di fare un’abbuffata cerebrale di sterco senza rendersene conto, ma persuasi della “sua bontà” per la piacevolezza delle FORMA con cui ci è stata presentata!
E come se non bastasse, se “il picco emotivo è particolarmente alto”, potrebbe divenire direttamente QUALCOSA DI “AUTOMATICO” anche dentro di noi!
Te la ridico?
Rischi di inghiottire MERDA per la tua mente, persuaso che la FORMA DA CIOCCOLATINO ne certifichi la bontà!!!!! Per poi spargere cacca a tua volta, ovunque ti esprimi.
PRIMA il CONTENUTO SANO, POI la FORMA PIACEVOLE…
L’antidoto migliore per evitare questo “spiacevole effetto”, è prestare attenzione AL CONTENUTO, e volendo (ma non è indispensabile) dare valore alla FORMA!
Lo sport più gettonato nella nostra cultura, è tuttavia assolutamente il contrario:
PREGIUDICO LA FORMA con cui qualcuno si esprime, e se la ritengo PIACEVOLE metto un orecchio sul tavolo per il contenuto, altrimenti non la cago manco per sbaglio o sputo sentenze divine!
Peccato che la mente umana non può evitare di sentire!
ASCOLTARE vs SENTIRE
Certo, sentire ed ascoltare, sono due azioni MOOOOOOOLTO diverse, che differiscono sommariamente per il “grado di attenzione” che si presta a ciò che varca i nostri padiglioni auditivi!
Quando questo livello di attenzione è molto basso, più che ascoltare, SI SENTE… le informazioni arrivano comunque alla nostra mente, vengono depositate e catalogate nel “magazzino delle informazioni”.
Da qui, successivamente, finirà per essere destinato in funzione delle modalità di pensiero che strutturano la mente dell’individuo.
L’effetto SOCIAL WEB
Riconducendomi temporaneamente alla trita e ritrita STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONE, possiamo rimarcare il concetto, esprimendolo anche in chiave matematica.
Ben il 93% della comunicazione, avviene in ambito PARAVERBALE e NON VERBALE (linguaggio del corpo, espressione del viso, tono della voce)…
Questo, fa parte della FORMA.
SOLO UN MISERO 7% è legato alle parole che si utilizzano.
A voler aggiungere un pizzico di pignoleria:
ALLE IMMAGINI che sono associate alle parole utilizzate!
Detto banalmente, il 93% è legato AL “COME” CI SI ESPRIME, mentre il COSA si esprime va ricercato in quel “Misero” MA PREZIOSISSIMO 7%!
Chiaro?
Ma il discorso SOCIAL?
Quando le interazioni avvengono “dal vivo”, quel 93% è comunque qualcosa di sommariamente BEN DEFINITO e riconducibile fedelmente al soggetto che si esprime.
Sui Social ed in rete in generale, questa cosa NON AVVIENE!
Esistono un sacco di “convenzioni” che pregiudicano la modalità con cui si interpreta “ciò che si legge”.
Un bug che anche leggendo un libro si incontra, ma sui social è sicuramente molto più vistoso.
Pensa alla convenzione DEL “MAIUSCOLO” associato al gridare!
Io che, per ragioni mie, scrivo moltissimo, non scorderò mai quel lapidario “ma perchè gridi?!?“ che ricevetti la prima volta che per “errore” mi ritrovai a scrivere una frase in maiuscolo!
POI vai a spiegarti senza ritrovarti a discutere in modo sterile sul SIGNIFICATO FORMALE di chi trasmette e quello di chi riceve il messaggio!!!!
Per cui, molto semplicemente, LA FORMA con cui viene espresso un concetto per iscritto sui social, HA PERENNEMENTE DUE VALORI DISTINTI:
- QUELLO DI CHI HA SCRITTO
- e QUELLO DI CHI LEGGE
Ciò che si percepisce, dipende “sempre DA CHI LEGGE”, non da CHI SCRIVE!
(poi VERO!, c’è chi si esprime in modo molto confuso, e chi invece con una chiarezza incontestabile… ma generalmente, vale comunque la questione qui sopra!)
Il TEATRO DEI PREGIUDIZI…
Si apre così puntualmente il sipario sui “grandi protagonisti” della forma: I PREGIUDIZI!
Caio scrive 17 righe esprimendo un concetto con estrema calma e serenità…
…a 230 km di distanza, Tizio legge; ciò che vede viene interpretato “a modo suo” (non di chi ha scritto), e tale interpretazione da il via ad un stato d’animo che lo innervosisce…
…siccome il post letto l’ha scritto Caio, non resiste alla tentazione di esordire commentando:
“OK Caio, ma rilassati!!”
Caio legge, bonariamente risponde per chiarire la realtà “del mittente”, e da li si rischia di incappare in un AFFARE DI STATO che rischia di degenerare in un litigio disastroso!!!!!
Perchè succede questo?
Perchè le persone “abituate” ad interpretare il mondo esclusivamente in base ai PROPRI PREGIUDIZI, sono “cattivi ascoltatori” e troppo pieni di “sentenze facili”.
Vivono una “percezione della realtà” in cui PROIETTANO COSTANTEMENTE I PROPRI STATI D’ANIMO LEGATI “ALLA FORMA” (a quel 93%), sui CONTENUTI (7%) CHE QUALCUN ALTRO HA ESPRESSO…
Leggono e provano DISAGIO, e invece di essere consapevoli che arriva da LORO STESSI, ne associano la responsabilità a CHI HA SCRITTO IL CONTENUTO!
Come se “la PERCEZIONE PERSONALE”, in barba al significato della parola “personale”, APPARTENESSE SICURAMENTE AGLI ALTRI!
Se non è FOLLIA questa, è comunque un BEL PROBLEMINO!
Hai voglia a tentare di imbastire “una forma assertiva” nella comunicazione… lottando con i pregiudizi di qualcuno che esordisce CON VERE E PROPRIE SENTENZE!!!!
Eh, ma come la fai grave… IN FONDO è una semplice incomprensione!
STOCAZZO! 😉
Se hai la gentilezza di cliccare QUI ti si aprirà una nuova pagina in cui puoi trovare “qualcosina” sul famigerato ANALFABETISMO FUNZIONALE.
Detto in poche parole, mostra una realtà ITALIANA in cui più di 7 persone su 10 quando legge qualcosa non è in grado di comprendere ciò che legge!!!
La gravità di una tale percentuale, è qualcosa di DISASTROSO “comunicativamente parlando”.
In un ventaglio di problemi cognitivi che spaziano dal “non comprendere 4 parole in croce” per semplice “deficit di attenzione”, a qualcosa di molto più complesso e grave:
…una totale incapacità manifesta di comprendere il valore delle parole mixato ad una profonda inabilità nel collegarle concettualmente, per estrarne un senso compiuto!
Tale “quadretto”, per i più dotti, fa capolino ad una serie sterminata di bias cognitivi da un lato, e da manifestazioni sconvolgenti di DUNNING KRUGER EFFECT, che normalmente “ipersemplifico” quando nomino la “PRESUNZIONE”.
Versione SEMPLIFICATA PER IMMAGINI
Visto che stasera mi sento particolarmente “generoso”, ho deciso di concludere l’articolo con un “detto popolare” che, a livello sartoriale, è stato cucito “su misura” per chi vive di pregiudizi:
“Fai molta attenzione quando punti il dito verso qualcuno, perchè ce ne sono almeno 3 che puntano verso di te!”
Buona riflessione…
– Zaijian –