Quest’immagine fa davvero schifo!
Eppure, si tratta proprio di “quel prezzo da pagare” di cui, di solito, UN SOLDATO è consapevole…
…e che mette a tacere con una persuasione interna sapientemente “manipolata” dall’alto.
Più è in alto la voce a muovere i fili, a più avrà effetto…
La cosa che desta sempre più riflessioni in me, è questa MODA (ormai allo sbando) di assuefarsi all’idea che “fare quello che fanno i soldati” accresca la sicurezza in se stessi…
La pericolosa storia dei “corsi di difesa per le donne”…
Giusto questa mattina, mi sono trovato coinvolto in una delle mie consuete conversazione “con persone di spessore”…
Il farlo mi compiace davvero su vari piani umani e ciò che caratterizza la mia soddisfazione è costantemente legato alla possibilità di interagire con persone in grado di NON OTTENEBRARE la propria capacità di ragionare.
Sono perfettamente in grado di capire “sia la necessità di vendere” (che ricordo SODDISFA una richiesta di mercato!), sia la profonda in – sicurezza che ormai alberga nella persona media.
Capisco “l’idea a cui ci si aggrappa” con l‘illusione che imparare a difendersi possa in qualche modo far acquisire più sicurezza in se stessi, ma prendo profondamente le distanze da chiunque (senza un briciolo di ragionamento razionale!) lo faccia continuando a proiettare nel proprio “cinema interiore” immagini di RAMBO, COMMANDO e compagnia bella…
I film e la vita reale sono 2 cose distinte! Anche se, onestamente, qualcuno vive appisolato nella comodità del proprio divano!
L’immagine ad inizio articolo, lo ripeto, FA SCHIFO… ma è quella a cui “gli insicuri” dovrebbero guardare prima di inguaiarsi sempre peggio! (andassero a fare 2 chiacchiere con qualche “reduce della guerra” rimasto sano di mente…)
Non passa giorno ormai, in cui non si insista sulla via della “vendita di fumo” ai fumatori!
I media che pompano incessantemente sulla violenza nei confronti delle donne ad esempio (invece di condannare la “violenza” senza legami con i sessi!) non fanno altro che “creare una falla sociale” che finisce per alimentare un business senza precedenti nella storia.
Il punto è che NON CI SAREBBE PROPRIO NULLA DI MALE nel fare business…
Vendere l’idea ad una donna qualunque di 50 chili scarsi, che con “quel corso” potrà imparare a difendersi da un ceceno incazzato di 130 chili armato, non è vendere:
“E’ approfittarsi della debolezza umana”.
AFFARE FATTO!
Il mondo del commercio si basa su un semplice principio:
“vendere la soluzione al problema di un cliente“.
Assodato questo, pensare che una donna comune e che fa una vita comune, possa in qualche modo (dalla prestanza dei suoi 47chili vestita) averla vinta con un OMONE CATTIVO E VIOLENTO, non è VENDERE!
Io la vedo come “spacciare DENTRO una comunità per tossici” o “violentare dei bambini indifesi”.
O al limite: “vendere soluzioni immaginarie a persone afflitte da problemi immaginari”…
E che non ci sia “il solito laureato in coglioneria” che MI VIENE A CITARE “IL CASO”!!!
Una questione è IL CASO… altra storia è LA REGOLA!
Il giorno che vedrò un CORSO DI DIFESA PER DONNE abbracciare lo slogan:
“Vieni anche tu a darci i tuoi soldi per i nostri SUPERBI insegnamenti… SE IL CASO vorrà che tu abbia le caratteristiche fisiche, emotive, psicologiche, caratteriali ed un talento nascosto di cui sei inconsapevole, potrai scoprire di poterti difenderti DA UN COGLIONE!
Perchè la maggiorparte degli uomini che incontri in effetti non si discosta molto dall’esserlo… e PER FORTUNA non c’è ancora COSI’ PIENO DI ASSASSINI come ci fa percepire la televisione”!
Nel frattempo, TU I SOLDI LI AVRAI GIA’ SBORSATI e la nostra sala slot della difesa personale avrà riempito le casse!
Andare semplicemente al casinò no eh???!!!???
Sai… “uno ogni tanto” se ne esce che HA FATTO L’AFFARE…
Mentre il 99% di quelli che entrano FANNO L’AFFARE DELLA SALA DA GIOCO.
Pensaci…
Non mi meraviglia che si fatichi veramente tanto, oggi, ad incontrare persone dotate di una buona sicurezza …
…e la faccia che qualcuno fa nello scoprire che si tratta di INDIVIDUI CHE NON SENTONO ALCUN BISOGNO DI DIFENDERSI, poi… impagabile!
La mente va aperta… non inscatolata in convinzioni!
La cosa più sorprendente (ed avvilente) a cui ho assistito in più di 20 anni nell’ambiente marziale, è il culto “DEGLI SPROPOSITI”!
Già… questo nella foto è probabilmente il più gettonato dal popolicchio new age…
La questione è che di per se si tratta di “un grande messaggio”, ma di cui gli stessi che lo professano ne capiscono meno di un cazzo.
- NON HANNO la più pallida idea di cosa sia un CREDENZA
- IL PRIMO COMANDAMENTO della loro “parrocchia” (espresso o meno) è l’IMPORTANZA DI CREDERCI
- LA PERCEZIONE ed il valore che ha “nella sicurezza di se” è per loro un concetto meno sondabile del progetto di un reattore nucleare per mia povera nonna che non sapeva neppure scrivere!
Beh… se l’ambiente che frequenti è costellato di “convinzioni varie” che non puoi neppure mettere in discussione, forse il discorso del paracadute è meglio che lo lasci perdere!
Quando la mente umana non è in grado di far coesistere e interagire “ciò in cui crede” con “ciò che comprende”, siamo al cospetto di qualcosa che QUALCUNO NELLA STORIA ha definito: PSICOPATIA.
La moda dei corsi “dei professionisti dell’esercito”…
Assuefatti dei film sugli eroi combattenti, e dalla sindrome di “babe maialino coraggioso”, oggigiorno si incappa costantemente in un grossolano DUPLICE errore percettivo:
- Se sei un pecora, puoi al limite diventare una PECORA PIU’ FORTE, MA NON DIVENTERAI MAI UN LEONE!
- Il fatto che in un corso si insegnino le tecniche DI RAMBO, non significa affatto CHE TU DIVENTERAI RAMBO!
Sono 2 concetti di base RAZIONALMENTE OVVI, ma che sul piano psicoemotivo (specie se in preda a qualche malfunzionamento interno) appaiono a molti come “un limite trascendibile” e soprattutto DA CHIUNQUE PAGHI!!!!!!!!!!
Se tu che leggi sei uno di “questi illuminati“, vorrei che ti facessi una domanda molto semplice:
“Conosci VERAMENTE qualche professionista delle forze armate o delle forze speciali”?
…o hai preso semplicemente PER VERO il racconto di un tuo amico che ha imparato dal maestro che gli ha raccontato di un conoscente di un amico che aveva fatto questo e quell’altro?
Perchè in quasi 45 anni ho incontrato persone che…:
…sono state rapite dagli alieni…
…avevano amici immaginari a 16 zampe (un cane costava troppo!)
…vedono “la madonna” accarezzare gatti vicino ai termosifoni (non scherzo!)
…sono tornati indietro nel tempo grazie alla loro moto che supera la velocità della luce (qualche frammento scientifico nei racconti lo trovi sempre!)
…si sono difesi di bande di assassini simili ai Ninja e non hanno riportato nemmeno un graffio!
Qualsiasi sia la “leggenda” con cui sono entrato in contatto, aveva sempre qualcosa in comune con le altre:
“Nessuno aveva visto, o SOLO LUI/LEI aveva il potere di vedere”…
Raramente, qualcuno più furbo della media, aveva un testimone PRONTO A GIURARE CHE C’ERA ANCHE LUI…
A patto di poterne ricavare “una fetta di torta”! (materiale o eterea)
I PROFESSIONISTI, gli individui “con doti speciali” o al disopra della media, sono sempre esistiti! NON E’ UNA QUESTIONE “DI CREDERCI O MENO”!
Basta “indagare la storia” per averne conferma. (Ma farlo costa fatica)
IL PUNTO NON E’ MAI QUESTO!
Ciò che conta è “essere liberi di RAGIONARE” e comprendere la dinamica degli eventi che fanno da TESTIMONIAL DI EFFICACIA!
Quando ciò che viene chiesto è semplicemente di CREDERCI, si farebbe meglio a ricordare che LE SCUOLE “non dovrebbero essere CHIESE”, e gli insegnanti NON SONO IL DIO DI TURNO O UN SUO EMISSARIO!
Le dinamiche dei CORSI PER PROFESSIONISTI ESISTONO, ed ESISTONO PERSONE DOTATE DI CARATTERISTICHE SPECIALI, ma passano SEMPRE attraverso SELEZIONI MOLTO DURE!
Questo significa che “setacciano le masse per scovare I CASI SPECIALI”! (che verranno addestrati a LIVELLI SPECIALI)
Non vendono ILLUSIONI PERCETTIVE ai BISOGNOSI convinti di poter COMPRARE AL DISCOUNT le abilità!
E tuttavia, NON E’ CERTO IMPARANDO A DIFENDERSI che si acquisisce sicurezza in se stessi…
Le “prove che la vita ci mette davanti” non sono LIMITATE AL FARE A BOTTE O ALLE VIOLENZE FISICHE!
Chiaro?
La sicurezza interiore…
Affrontare il tema SICUREZZA INTERIORE con un interlocutore medio, è qualcosa di estremamente complicato.
Per comprenderne il significato e le dinamiche è necessario un minimo di preparazione sul funzionamento della mente umana, che la maggiorparte della gente è “convinta di avere”, ma che si rivela quasi sempre aria fritta o il nulla cosmico!
Il principale concetto a cui far riferimento, è quello della PERCEZIONE DI SE…
Concetto indissolubilmente correlato al “Livello di consapevolezza”.
IL CONVINTO è infatti possibile che mostri una “grande sicurezza interiore”, ma che solo il superamento DEL TEST PRATICO/ESPERIENZIALE consoliderà nella vita reale.
In quel momento non sarà più la semplice convinzione a demarcare la “percezione di se”, ma la consapevolezza.
Convincersi di essere un LEONE essendo invece un gatto, è un GIOCO PERCETTIVO che porta con se PRO E CONTRO…
Spingersi troppo oltre in quel gioco, sul medio e lungo termine conduce sempre a PROBLEMI “TROPPO FUORI PORTATA”! (quando imbrogliati in positivo)
Se ci pensi, è una pura questione di logica…:
Sentirsi un “gatto forte”, può fare sicuramente la differenza… “in mezzo ai gatti”… ma in un branco di IENE?
Il pericolo insito nel “giocare con la PERCEZIONE DI SE” in modo inconsapevole, è quello di confondere SE STESSI con L’IMMAGINE CHE SI HA DI SE!
A.de Mello affronta questo tema in maniera esemplare nel suo splendido libro “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”…
Ora, una questione è ABBRACCIARE L’IDEA di aiutare un’Aquila che si crede un pollo A SCOPRIRE SE STESSA…
Altro paio di maniche è farlo con UN POLLO CONVINTO DI ESSERE UN’AQUILA!
Che nel 2018 ci si ritrovi invischiati in una bolla percettiva (a causa di “qualche errore educativo di troppo”!) in cui TUTTI SI CREDANO AQUILE e si ricerchi “LA PROVA” di questa realtà nei VARI CORSI DI AUTODIFESA, a me fa rabbrividire!!!
Perchè chi si sta prodigando a fare veramente affari in questo periodo, è una SCHIERA DI OPPORTUNISTI SENZA ETICA INTERIORE che da buon pastore conduce le greggi sulla scogliera:
LE PRESUNTE AQUILE SONO PRONTE A SPICCARE IL VOLO… (verso il baratro!)
Qualche TESTIMONIANZA…
La giusta CARICA DI MOTIVAZIONE…
Una guida CREDIBILE ma “NON SONDABILE”…
L’importante è CREDERCI!
Chissenefrega della selezione?!
Perchè RINUNCIARE ai soldi di chi non è adatto (sapendo che il 90% delle persone non lo è …!)
Li vedo ogni giorno…
File di “POLLI convinti di ESSERE UN’AQUILA”…
Che camminano FIDUCIOSI verso “il salto”… mentre il loro maestro, guru, santone, leader di turno LI CARICA o COCCOLA “FINO ALLA FINE” (riempendosi le tasche o l’ego bulimico)…
Tutti ammaliati “dalla parte splendida” del paesaggio ( la scogliera e qualche aquila che spicca il volo… rambo, commando o bruce lee nei propri “film”)…
Nessuno che guarda in basso… la distesa insanguinata di pollame sfracellato sugli scogli… (l’immagine dei soldati morti ad inizio articolo)
Qualcuno si salva… qualcuno vive il “proprio sogno” nei 4 secondi di sbattere le ali che separano IL SALTO dallo SCHIANTO…
I CODARDI che in preda ad un’ultima improvvisa presa di coscienza vorrebbero fuggire, ma disorientati SALTANO COME GLI ALTRI… incastrati da una percezione che non si è MAI DISTINTA DALLA REALTA’…
…entra in gioco LA FORTUNA… di riscoprirsi effettivamente UN’AQUILA… o almeno UN COLOMBO, UNO SCOIATTOLO VOLANTE, UNA ZANZARA… insomma… un qualsiasi animale che in realtà possa volare…!
UN VIAGGIO INCONSAPEVOLE…
Navigatori e software sempre più attraenti… Qualcuno ormai li trova persino “preferibili alla realtà a cui sono ispirati”…
Queste persone “non dovrebbero rappresentare UN’OCCASIONE PER OPPORTUNISTI”…
E nemmeno UN AFFARE PER QUALCHE CIARLATANO…
Ma individui da aiutare… (magari con un buon psicologo)
Nel regno animale gli opportunismi “fanno parte del gioco”…
In quello umano, almeno teoricamente, dovrebbe essere qualcosa di “normale solo a BASSISSIMI LIVELLI”…
Invece oggi sta diventando la normalità… la prova inconfutabile di un livello sociale allo sbando…
…dove si incontra qualche AQUILA convinta di essere un pollo… in mezzo ad una marea di POLLI convinti di essere aquile…
Un mondo dove una schiera di opportunisti piu’ o meno consapevoli, cavalca l’occasione creata da GENITORI SCRITERIATI per cui conta solo “l’essere ciò che si crede a qualsiasi prezzo”: TUTTI AQUILE!
La scogliera, nella vita reale ne è piena, e purtroppo “CI RACCONTA ALTRO”…
Ho sentito e visto maestri, guru, santoni e persino genitori assistere al VOLO DEL LORO POLLO… e con sguardo estasiato affermare:
Almeno lui ha vissuto ed è morto sognando…
Il mio pensiero personale in merito?
SONO PROPRIO FUSI DI TESTA!
Per quanto la vita di ognuno di noi possa essere difficile, VIVERE PER SOGNARE SI RIVELERA’ SEMPRE UN’AMARA CONSOLAZIONE… e usare la propria mente SOLO PER CONVINCERSI un ottimo modo PER DORMIRE!
VIVERE REALIZZANDO I PROPRI SOGNI è possibile… ma bisogna ESSERE SVEGLI PER FARLO…!
Usare la propria mente per comprendere NON E’ SOLO un ottimo modo PER RIMANERE SVEGLI, progettare, acquisire i mezzi, pianificare e realizzare i propri obbiettivi!
Ma anche l’UNICO!
Almeno nel mondo degli adulti (persone consapevoli e responsabili)
BUONA RIFLESSIONE…
– Zaijian –
Sergio
4 risposte su “DIMMI: “…ma davvero pensi di acquisire sicurezza in te stesso FACENDOTI CONVINCERE DI ESSERE TU IL NUOVO RAMBO O SOLDATO JANE PER 4 SPICCIOLI”?!?!?”
Ciao Sergio, ho letto con attenzione i tuoi articoli e su molte cose mi trovo d’accordo. Quando giustamente affermi di aspettarti da un allievo di arti marziali, quantomeno umiltà e volontà. Tuttavia, non prendi in considerazione un altro essenziale elemento per la crescita marziale: “L’etica del godimento “.
La spiego citando ancora una volta un episodio del film Kung fu Panda. All’inizio, il mestro Shifu non riesce ad allenare il grasso Po; lo sottopone a strenui faticosi allenamenti ma l’altro non riesce a seguirlo.
Finché, dopo un illuminata conversazione col più anziano Ogway, Shifu capisce che,per far progredire ed evolvere Po, deve nutrire ed assecondare la sua fame bulimica, quasi giocare con essa. Questo per fargli raggiungere attraverso l’obiettivo del catturare il cibo, risultati atletici straordinari. E ci riesce. Gli dice:”Tu sei libero di mangiare, goditelo”.
Tutto questo per evidenziare che se accanto a umiltà e volontà, quello che si sta facendo non diverte o meglio non appassiona , prima o poi la volontà verrà meno. Soprattutto per quegli allievi che non hanno la fortuna di vivere di kung fu ma lo praticano solo quelle 2, 3 volte a settimana per hobby…diciamo così. L’etica del godimento ci permette di superare o di percepire meno la fatica.. (perché in realtà, io mi sto anche divertendo,pur faticando e sudando)….e contestualmente sto crescendo ed evolvendo. Ma se questo non avviene, se percepisco quello che sto praticando come, si bello,si utile ma pesante, prima o poi sarò preso da sfinimento e stanchezza psicologica.
Anni fa mi iscrissi ad una scuola di wing chun, armato di volontà ed umiltà. Mi piaceva molto quello che stavo imparando ma…ben presto mi ritrovai in un ambiente di allievi estremamente ed inutilmente competitivo ed un istruttore tecnicamente ben preparato ma privo di pazienza ed inutilmente severo che trasformò quelle sessioni in momenti piuttosto difficili; basti pensare che se qualcuno poneva una domanda su certi aspetti tecnici, fermava tutto,interrogava tutti e poi anche,umiliava,dicendoci che eravamo lontani anni luce da quel che voleva lui. La cosa che mi dava più fastidio era che mi rideva dietro ..o meglio mi sorrideva dietro se non riuscivo ad eseguire la tecnica come voleva lui. L’ambiente divenne sempre più difficile sino a che dopo 2 anni, decisi di andarmene per sfinimento. Gli dissi però le ragioni per cui lasciai la sua palestra. Io credo che insegnamenti estremamente duri stile maestro Pai Mei di Kill Bill vol. 2, possano andare per un tempo breve ma non tanto di più. Va bene essere esigenti, severi magari….ma se il maestro non capisce l’individuo a cui sta impartendo lezione…poco si va avanti. Ecco perché sottolineo …la necessità che un ambiente marziale di allenamento consenta di preservare il godimento….di quanto praticano gli allievi , altrimenti non si distingue da qualsiasi altro luogo di ginnastica…occidentale…diciamo così.
Spero di essermi riuscito a spiegare bene.
Un saluto
-Gianfranco –
Ciao Gianfranco… ho letto anch’io con molta attenzione il tuo buon commento…
Quello che tu dici è verosimilmente condivisibile ma non necessariamente “in conflitto” con la linea dell’articolo…
Ci sono tuttavia dei punti in cui manca (secondo me) un pizzico di chiarezza.
Trovo personalmente che Kung Fu Panda sia un ottimo stimolo per chi ha voglia di avvicinarsi al mondo del kung fu cinese… è anche vero che “le esigenze di mercato a cui è destinato” comportano una serie di “adattamenti comunicativi” per renderlo “vendibile”!
Mi spiego meglio… se tu vai in Cina o entri in contatto con qualche Maestro Cinese (di quelli “veri però”, non solo VENDITORI!), scoprirai che riassumono il tutto con una semplice frase: FATICA E’ BELLO!
Tradotto: o un individuo riesce a “decifrare internamente” la fatica come qualcosa di gradevole,(o un prezzo da pagare insito nel raggiungimento di un proprio obbiettivo) o è meglio che lasci perdere.
Generalmente, questo è plausibile solamente se un individuo è spinto da una forte volontà interiore.
Tieni presente anche che, in oriente, la “volontà” è una manifestazione associata al CUORE… e non a caso…
Se pensi al “lavoro che il Cuore espleta per l’essere umano” non ti sarà difficile intercettarne il VALORE legato alla propria INARRESTABILITA’!
Se Lui si ferma, il gioco è concluso! 😉
Tornando al riferimento del film, è importante comprendere “le sottili ma peculiari differenze” (in Cina!!!! Qui da noi c’è pieno di cazzabubolari esecutori che comprendono FORSE il 30% di quello che professano come lezioni!) che esistono tra i Maestro inteso come “colui che ha raggiunto la maestria esecutiva”, il Maestro “insegnante”, e il Maestro Padre (Shifu) per l’appunto.(se sbirci nel BLOG troverai vari articoli in merito)
Quando l’insegnante funge anche da padre, il suo ruolo inizia ad estendersi anche a quello dell’EDUCATORE.
Associare “godimento all’impegno” è materia per “buoni educatori”…
Come hai giustamente detto anche tu, un tale “approccio mentale” ci permette di “giocare con la percezione”… tuttavia, non è quello il FATTORE DISCRIMINANTE nel raggiungimento degli obbiettivi.
Ciò che conduce al traguardo è LA DISCIPLINA.
Ora, anche questo VALORE è spesso distorto e utilizzato “alla cazzo” come strumento coercitivo da parte di sedicenti “Maeshtri” ed educatori non proprio efficaci…
Ma di per se altro non è che la capacità di “delimitare la direzione delle energie che mettiamo in campo” VERSO il nostro obbiettivo.
La passione, che diversamente è una sorta di “acceleratore gratuito delle energie che si mettono in gioco”, se non “disciplinata” corre seriamente il rischio di portare un individuo a “disperdere” un sacco di energie in modo inconcludente e dispersivo (in relazione al proprio obbiettivo)
L’aspetto emotivo che tu metti in primo piano nella tua via esecutiva, è qualcosa di “non contemplato” in Cina (nelle scuole serie)… e qualcosa di estremamente “sfruttato” in altre dove invece “si vende”!
L’esempio che mi hai riportato di Po, non è relativo alla passione, ma al modo di “veicolarla/disciplinarla” verso un preciso obbiettivo. ^_^
Quello che poi riporti condividendo la tua esperienza personale, è qualcosa che trovo legittimo e fondamentale “da far sapere” (prima di tutto al docente che magari ha varcato in modo troppo pesante il confine tra ironia e offesa/umiliazione…così…tanto per ESSERE SICURI della consapevolezza con cui lo mette in atto).
Il fatto di fermare la lezione per una domanda trovo che sia “qualcosa di potenzialmente buono”… (E’ un buon modo per trovare “una lezione durante la lezione”…)
Umiliare è un “problema bello grosso”…(ma solo una volta verificata la consapevolezza con cui magari ironizzava… appurato questo si tratta di una forma di prepotenza che la dice lunga su quel tipo di persona!)… talvolta, ma con questo non voglio certo giustificare una tale condotta, si tratta semplicemente di “livelli di sensibilità diversi”, e una battuta infelice potrebbe essere percepita come qualcosa di molto più pesante di ciò che voleva essere a livello intenzionale per chi l’ha detta…
L’essere anni luce rispetto “quello che vuole lui”, beh… sento odore di “istruttore invasato” e poco di insegnante… Chiaro se “uno non sa quello che vuole e non lo dichiara apertamente” getta in qualche modo le basi per farsi dare un obbiettivo da un’altro!
Per esperienza, ti assicuro che gli allievi che non hanno le idee chiare e che preferiscono delegare un obbiettivo ai docenti sono moltissimi!
Nel caso tuo, non posso ovviamente sapere nello specifico cosa accadde, ma da come hai scritto non fatico certo ad immaginare la “pesantezza” nell’ambiente che si era creato.
Nelle ultime tue righe, se mi posso permettere, c’è un passaggio “confuso”.. La questione “docente esigente o severo”, in che modo lo colleghi alla “capacità di capire l’individuo a cui si impartisce una lezione”?!?
Perchè vedi, secondo me le lezioni “impartite” sono qualcosa di diverso dalle “lezioni offerte”!
(Alcuni Maestri cinesi adorano usare la metafora: “abituarsi a CERCARE nel maestro”… non è il MAESTRO CHE “IMPARA ALLA GENTE”!) ^_^
Mancano secondo me dei presupposti di base dell’insegnamento in quel caso!
Se non capisco chi sto guidando, fatico anche a “tarare” un’offerta efficace! (ecco perchè la necessità di una REALE COMPETENZA DEL DOCENTE in termini di insegnamento, ma anche dell’UMILTA’!!! se all’offerta un allievo “fa muro” perchè non vuole mettersi in discussione, mette in realtà il docente in una condizione o di “ritirare l’offerta”, o di imporla!)
Mi spiego meglio: se tu vieni ad uno dei miei corsi “con le idee chiare sulle tue esigenze”, ed io ti formulo “una proposta chiara per appagarla”, posso anche optare per riformulare la mia proposta in “forma diversa” un paio di volte (o anche infinite, in realtà!), ma se “nella mente di chi riceve NON SI APRE NESSUNA PORTA” NON SI RISOLVERA’ MAI NULLA! Mi spiego? ^_^
Gli ambienti “marziali”, sono ambienti in cui SI COMPETE (dove non si combatte) con lo scopo di “FAR EMERGERE I PROPRI LIMITI” su cui poi andare a lavorare… non di default dove “ci si diverte”!
ANZI!! Paradossalmente più si accetta di affrontare disagio, e più si cresce/migliora.
Ovvio che se uno si diverte a combattere o trova “stimolante” l’affrontare i propri limiti (con i relativi disagi!), di conseguenza lo apprezza particolarmente… mentre un individuo che cerca attraverso le arti marziali un “ambiente per svagarsi e imparare/allenarsi divertendosi o STACCARE LA SPINA dalla giornata pesante”, ne avrà una percezione completamente diversa!
Paradossalmente è proprio l’ambiente della GINNASTICA OCCIDENTALE a rappresentare un emblema di “divertimento durante gli allenamenti”… questo per catalizzare dei risultati spesso fatiscenti in cambio di denaro!
(Si tratta di solito di vendita però… perchè se vai negli ambienti agonistici e per professionisti, la musica cambia! Li trovi sudore, impegno e fatica ma anche RISULTATI DI SPESSORE, che sono in realtà quello che cercano “quel tipo di individui! il “divertimento”, per loro, è irrilevante.)
Riassumendo, distinguerei prima di tutto la possibilità di divertirsi durante le lezioni dalla “passione” che ci facilita l’impegno durante gli allenamenti…
Distinguerei il valore profondo della disciplina a livello funzionale per ottimizzare il conseguimento degli obbiettivi, dalla mera “formalità” spesso più affine al soddisfare l’ego di alcuni Maeshtri che altro!
Cercherei inoltre di distinguere internamente “le REALI ESIGENZE” che si vorrebbero soddisfare con un corso, e quelle legate a semplici convinzioni o persuasioni superficiali anche se per certi versi “legittime” per gli outsiders.
Sono riuscito a portare un po’ più di chiarezza? ^_^
Grazie Sergio della tua articolata risposta. Da scarso dilettante delle arti marziali quale sono, concordo con molte tue ampie spiegazioni. In effetti come fai capire, l’autodisciplina dell’allievo, sorretta da volontà inarrestabile e grande umiltà e dall’altro lato, la disciplina proposta dal maestro, nella gestione di un ambiente e degli studenti, sono elementi essenziali per l’evoluzione marziale.
Mi chiedevi lumi sulla mia affermazione in ordine ad un sifu esigente o severo, in grado di capire l’allievo. Beh,perdonami forse ho un po’personalizzato l’esperienza che ho avuto.
Ad ogni modo, penso che un sifu, almeno in occidente ), possa , (debba), essere in grado di sforzarsi a capire come aiutare l’individuo che ha innanzi, a progredire nell’apprendimento dell’arte.: un istruttore eccessivamente severo, (come quello che indicavo nell’ultima mail), a fronte di un allievo magari piuttosto sensibile, ( confesso …come sono io), non riesce a farlo evolvere come dovrebbe.Questo perché appesantisce la lezione e instaura relazioni difficili e mette a disagio davanti agli altri. Questo intendevo…
Chiaramente anche un istruttore eccessivamente morbido e poco motivato ad insegnare non va…. (Si! Ho conosciuto e sperimentato anche persone di questo tipo).
Ad ogni buon conto, non esiste l’ambiente perfetto o idilliaco…è un illusione. Credo che in contesti difficili, stia all’allievo cercare di cogliere e portarsi via quel che c’è di buono. Così almeno io ho fatto o cercato se non altro di fare,….fino a quanto ho potuto resistere… però. Alla fine o venivo via o continuavo a farmi cattivo sangue …. Ecco perché ho ritenuto essenziale….un po’ di sano godimento in quel che si sta facendo.
Gli articoli del tuo blog mi hanno stimolato certe riflessioni.
Un saluto
-Gianfranco –
^_^