Ormai manca poco…
…e come ogni anno, AGOSTO è con Dicembre, il mese dei buoni propositi, della pianificazione dei propri obiettivi e “della decisione di iscriversi a qualche corso”.
Per qualcuno è “l’aria serena della vacanza”, per altri il fastidioso senso di colpa dopo “aver sgarrato”, per altri ancora, semplicemente l’occasione per fare qualcosa di nuovo… Le motivazioni che spingono da dentro sono molto eterogenee, e varrebbe la pena prenderle molto più in considerazione! Perchè è proprio una profonda chiarezza in tal senso che permetterebbe di compiere una “scelta azzeccata”… ma ne riparliamo dopo…
Frequentando il mondo marziale da molti anni, mi sono accorto esserci una sorta di incrocio a 3 vie che, invece di facilitare la scelta, paradossalmente la complica:
- Arti Marziali?
- Sport da Combattimento?
- Corso di Autodifesa?
Pur avendo un “minimo comune denominatore” piuttosto marcato, ci sono delle sostanziali peculiarità che fanno la differenza tra trovarsi a Maggio “soddisfatti della propria scelta e dei risultati ottenuti”, essersi persi per strada o ancora peggio, averla abbandonata alle prime esperienze…
Per “come la penso io”, trovo che “alcune domande devianti” promosse da personale “insider” per attrar clienti, abbiano concorso parecchio a diffondere la “confusione”…
La classica:
Ma se si confrontano un lottatore di MMA e un artista marziale, chi vince?
Ma se uno che fa Krav Maga si trova per strada con uno che fa arti marziali, secondo te le prende o le da?
Sorvoliamo sul fatto che al sentire domande del genere la mia mente rimane “incredula ed esterrefatta” mentre dallo stomaco parte un concerto di conati di vomito… mi guardo intorno, e rendendomi conto di non essere in un asilo, o evito di rispondere o “sbotto per non farmi toccare dall’idiozia”!
Tuttavia, in un secondo momento ci rifletto parecchio, e quando in rete leggo interi articoli da BLOG in cui si spiega perchè uno street fighter dovrebbe avere la meglio su…, o il perchè un artista marziale, o un lottatore vincerebbero perchè…, non riesco in fondo a biasimare una tale confusione dilagante! Aggiungici la diffusione smodata di video per cerebrolesi su you tube & affini, e cosa ci si dovrebbe aspettare!?
E INVECE NO! …mi rifiuto di pensare che il livello di intelligenza media sia questo, ed eccomi qua… a fornire spunti di “riflessioni VERE”, non giochetti da marketing da quartierino per andare a stuzzicare le “credenze dei lettori”!
Come “rovescio della medaglia” però, non ci si potrà più riparare in sterili giustificazioni! 😉 ok?
Prima di tutto, vogliamo chiarirci e dare per assodato 3 cose…?
- La differenza nei confronti la fa sempre IL LIVELLO DI ABILITA’ del praticante! … il tipo di disciplina centra veramente poco!
- Il contesto in cui avviene il confronto “filtra inevitabilmente” il risultato finale!
- NON ESISTONO risultati o soluzioni FACILI… qualunque sia la tua scelta “consapevole”, ti dovrai arrotolare le maniche e darci dentro!
Il primo punto dipende da:
- caratteristiche fisiche e psicologiche del praticante
- capacità di gestione emotiva
- back ground esperienziale
- grado di consapevolezza
Il secondo da:
- caratteristiche ambientali (un ring, un campo, una strada, etc…)
- presenza o meno di regole (fisiche o morali)
- “condizioni” ambientali (sistema giuridico, soli o in gruppo, etc…)
Tanto per citarne qualcuna…
Ora, a “tutta la marmaglia che si diletta in quesiti ragionando in modo lineare” (tipo 1 + 1 = 2) , vorrei ribadire il “Punto 3” e far notare che, “volendo fare i matematici” (perchè si tratta in fondo di questo!), l’equazione che dovrebbe portare la risposta a domande di questo tipo, ha “parecchie variabili”… ERGO, per essere risolta è necessaria una LOGICA PIUTTOSTO ARTICOLATA e IMPEGNATIVA!
Se si tratta di “chiacchiera da puro cazzeggio”, ok… tempo sprecato (secondo me), ma a volte puo’ rivelarsi “a breve termine”, un semplice modo per “allentare tensioni interiori”, magari al bar davanti ad una birra…
Ma se si tratta di “una formula pubblicitaria” a cui si ABBOCCA perchè basata su “problemi interiori personali”, consiglierei un buono psicologo e qualche “Maestro invasato” in meno!!!
BISOGNA IMPARARE A FARE DOMANDE INTELLIGENTI!!!
Domande stupide, risposte stupide! OK?
VERSIONE BIGNAMI:
Quel tipo di domande “creano solo confusione” e NON TI AIUTERANNO MAI A FARE UNA BUONA SCELTA!!!
Stuzzicano “le sensazioni personali” derivanti da personali credenze, e non danno nessun tipo di contesto per poter essere dibattute in modo efficace…
Un po’ come le domande “assurde” che, per gioco, ci facevamo da bimbi per mettere a disagio “Il maschietto omega” del gruppo: “è più veloce un treno o è più alta una montagna!?!?” 😉
Come fare quindi a prendere una decisione intelligente?
- DEVI AVERE LE IDEE MOLTO CHIARE IN MERITO “A COSA tu stia cercando, PERCHE’ tu stia cercando, COME vorresti praticare/imparare”! Se non ti danno una mano in tal senso, o stanno cercando di manipolare la tua decisione, o pur di raccimolare una quota mensile sono disposti a dirti “che quel corso è proprio PER TE”, e poi “cazzi tuoi”!
- DEVI ESSERE MESSO NELLE CONDIZIONI DI POTER “COMPRENDERE” COSA E COME SI FA DURANTE UN CORSO “IN ANTICIPO” RISPETTO AL MOMENTO DI ISCRIZIONE. Significa che dovresti poter contare su di un SUPPORTO INFORMATIVO APPROFONDITO da poterti leggere con calma e con i tuoi tempi. Un “buon sito” che non riporti solo foto, cenni storici e “massime mistiche” dovrebbe “servire proprio per questo”, in modo tale che tu non abbia da “dover capire tutto attraverso una o 2 lezioni di prova”, o un colloquio frettoloso con qualche incaricato! Tieni presente che “il povero Cristo” in segreteria non può certo “sapere tutto” riguardo ogni disciplina, e anche lo sapesse, non può certo dedicare ore ed ore di spiegazioni ad ogni telefonata… Ammesso che “diventasse un vero esperto”, a fine giornata gli sanguinerebbero le orecchie, avrebbe gli incubi di notte e comunque “tu troveresti il telefono quasi sempre occupato”, ok? 😉
- DEVI AVERE ACCESSO AI FEEDBACK DI ALLIEVI CHE FREQUENTANO I CORSI. Le referenze tramite diplomi sono “acquistabili” con poco e difficili da sondare in termini di sostanza. L’approccio diretto con un insider invece lo è!
- NON DEVI CREDERE A NULLA, MA ESSERE MESSO NELLE CONDIZIONI DI COMPRENDERE… Anche in relazione alle “competenze e responsabilità” di docenti e studenti in ambito corsistico. Conoscere il confine tra le responsabilità di una guida e quelle di un allievo è SEMPRE utile per evitare incomprensioni e “testare” l’umiltà degli “addetti ai lavori”.
Il resto, sono TUTTI PARERI PERSONALI “SEMPRE DA VERIFICARE”…
A seguire, per esempio, ti darò il mio PUNTO DI VISTA su ognuna delle 3 vie… ma farò riferimento a “semplici ragionamenti” e sottolineerò “la limitatezza” a mie esperienze personali qualora mi dovessi spingere a riferimenti pratici.
SPORT da COMBATTIMENTO
Ti devo confessare che questo tipo di ambiente non solo mi piace da sempre, ma seguendone in parte gli sviluppi recenti con la nascita delle MMA, ha guadagnato qualche punto nella mia personale visione… Tuttavia, è e rimane un parere personalissimo e dettato semplicemente dal profondo rispetto che nutro nei confronti di quelli “che si smazzano il culo” per ottenere i risultati! QUI si impegnano veramente tanto, ed essendo presente il feedback da confronto diretto, la “superficiale sbruffonaggine” che talvolta fa da cornice coreografica ai confronti, lascia “inevitabilmente spazio” ad un tipo di UMILTA’ PRATICA che nel mondo sportivo secondo me “sublima la figura del vincente”…
La praticherei? NI!
Da un lato il confronto mi piace, anche a livello fisico… dall’altra, il mondo della “competizione” mi sposta inesorabilmente il FOCUS mentale sulla vittoria! Se gareggio, lo faccio per vincere, punto! A 42 anni suonati, il prezzo da pagare per vivere da vincente il mondo delle competizioni, è troppo alto… Inoltre, essendo attratto in modo viscerale dalla “crescita personale”, il potenziale ridotto a disposizione, limita molto la mia reale motivazione… Ma “per il ventenne” poco propenso al risolvere le questioni con intelligenza, lo consiglierei vivamente… Più arrogante si rivelerà, più ne porterà i segni sul corpo… 😉 Il tempo e i confronti porteranno giudizio!
DIFESA PERSONALE
Pur rivelandosi un settore costantemente in fermento, si rivela purtroppo un costante portatore di problemi, dove “sulla carta” dovrebbe risolverli!
Lo so! Un individuo medio che vede il telegiornale, con quello che sente, figuriamoci se non finisce per prospettarsi di “imparare a difendersi”! Poi gli ospedali e gli studi legali ringraziano per l’apporto continuo di lavoro!
Senza entrare nel merito delle singole discipline, cerchiamo di ragionare:
Per cercare nell’imparare a difendersi una soluzione, di che natura è il problema che affligge un individuo?
Sicurezza. ok?
Il riferimento al terrorismo mediatico di qualche riga fa, non solo è autentico, ma è palesemente un forte testimone dello “stato percettivo medio” che imperversa tra la gente comune.
Per essere più chiaro, hai presente le prime ore dopo essersi gustati un film horror od un thriller fatto veramente bene? La nostra mente “traduce” molti stimoli esterni che normalmente vengono catalogati come qualcosa di “usuale”, in un “segnale di potenziale pericolo”! Le sensazioni che proviamo “sono vere”, ma create da un condizionamento del nostro stato percettivo! Ora immagina se quotidianamente e più volte al giorno, la mente venisse “bombardata” con messaggi “allarmanti”… Lungi da me redarre un editto sulla comunicazione in questo articolo, ma assodato che “il come” viene riportata una notizia finisce per rivelarsi “molto più importante” della notizia in se… Sì, la stra speculata storia del 93% della comunicazione che esula le parole! (38% tono, volume ritmo della voce e 45% linguaggio corporeo ed espressioni del viso) Trovi strano che la gente comune si senta sopraffatta da una sensazione di insicurezza sentendo le informazioni medie italiane? No vero?!
Assodato questo però, conviene “accendere” l’elaboratore cerebrale che abbiamo a disposizione e RAGIONARE! (paradossalmente è ciò che si insegna a fare in alcuni corsi per professionisti della sicurezza!!!!) Anche se “qualcosa” a livello percettivo ci dice che ogni volta che andiamo a fare la spesa rischiamo lo stupro o la rapina, la “realtà dei numeri” dice cose diverse: CLICCA QUI per essere reindirizzato sul sito ISTAT UFFICIALE!
Come vedi si muore con cifre “allucinanti” per problemi cardiaci, cerebrali, e degenerativi! Ma guardati attorno: hai mai visto persone “mangiare o vivere con buonsenso autentico”?!?!?!
Va da se che il problema di essere UCCISI dall’albanese, dal romeno, o dal delinquente di turno è migliaia di volte meno incidente che IL SEDERSI A TAVOLA O AL BAR LA SERA CON GLI AMICI!!! Ok?!?!?
Quindi, a meno che TU NON SIA UN PROFESSIONISTA DELL’ESERCITO, o un INDIVIDUO che PER LAVORO svolge mansioni che alzano pesantemente l’asticella del rischio per la propria sicurezza, direi che sarebbe meglio ISCRIVERSI AD UN CORSO DI CUCINA E BUONSENSO!!! La tua “insicurezza” ne troverà un giovamento molto più corposo!
Detto questo, normalmente vengono sfornati corsi di “difesa personale” che si rivelano “ulteriori abbagli” in una visione già distorta in partenza, che non di rado trasformano una partita di calcetto tra amici in una denuncia, o un banalissimo malinteso in referti medici e parcelle legali!
Permettimi una nota: per i professionisti dell’esercito regolarmente impiegati in missioni, la “sopravvivenza” è un fattore piuttosto importante. Esso infatti permette di mantenere una reattività maggiore che può significare differenza tra vita e morte, e gli addestramenti sono strutturati ad HOC proprio per alimentare questo tipo di reattività.
In poche parole, si lavora in un contesto “quasi istintivo”! Solo in quello strato della mente possono essere collocate tecniche che “funzioneranno” in un contesto reale… L’allenamento in palestra o con partner accondiscendenti “non permette di lavorare a quelle frequenze“! ok?
Ma se ad una “sensazione distorta” a livello percettivo, rispondo con un addestramento che mi alza la reattività, non vengo preparato per affrontare la gestione psicoemotiva degli eventi, finisco per perdere lucidità e viaggiare “con la mano perennemente armata” ed il cervello “in modalità PILOTA AUTOMATICO” (condizionato a vedere IL MOSTRO DI LOCKNESS nella piscina di casa)! Bene! Fossi in guerra… cazzo me ne frega? Ci stà! In fondo si tratta, se ci rifletti e senza offendere nessuno, di potenziale “carne da macello”! Ma nel contesto in cui viviamo normalmente?!?!?!
Dall’altro lato, esistono tutti quei corsi di “stampo commerciale” che si occupano di vendere esclusivamente ciò che il cliente medio cerca: “sensazione di sicurezza per sedare la propria sensazione di insicurezza”! O.o Una mega pippa mentale insomma!
Ma il vero problema sai qual’è? Metti che “per sfiga” si incontri un deficiente vero dalla lama facile… se invece di poter “usufruire” di una SANA SENSAZIONE DI INCERTEZZA O “PAURA” PER EVITARE IL POTENZIALE PERICOLO, sono “ubriacato” di sicurezza da film girato in palestra, dojo o kwon, la situazione potrebbe epilogare veramente MALE! E la responsabilità poi di chi è!??!?!? Non se ne può più di “caccia alle streghe”!!! O.o
Per cui, per come la vedo io, “per la gente comune” la soluzione alla propria sensazione di insicurezza è da ricercarsi nel LAVORO SULLA PROPRIA SICUREZZA INTERIORE: imparare a conoscere le proprie potenzialità e svilupparle in un contesto consapevole! Lavorare sulla propria mente, e sul proprio corpo!
Diventare un soldato e imparare a sentirsi sicuri di se NON SONO LA STESSA COSA! Chiaro?
Puntualizzazione “doverosa” per esperienza personale diretta: alcuni corsi di “difesa personale”, si stanno trasformando sempre più in corsi di “arti marziali” vere e proprie! Dove l’integrità personale viene coltivata sempre in modo primario rispetto “alla tecnica efficace per rompere un polso, una spalla o il collo”!
Per come la vedo io, dunque, c’è qualcosa che “non va” a priori in questi ambienti! Mentre tanto di cappello ai “corsi specifici per professionisti”, dove vengono attuate preparazioni in funzione di contesti CHIARI e ragionevolmente FUNZIONALI al tipo di lavoro scelto!
ARTI MARZIALI TRADIZIONALI
Pur trattandosi della materia “più di mia competenza” tra le 3, si tratta di un ambiente talmente vasto ed eterogeneo, che cercare la sinteticità sarà molto dura!
Proverò a trascendere alcune differenze, focalizzandomi su aspetti comuni “ragionabili”, evitando “pericolose generalizzazioni” che finirebbero per offendere qualcuno…
A me personalmente “NON PIACE IL CONFRONTO” tra discipline. Fatta eccezione per le MMA di cui ho già dibattuto e che ha avuto il merito di accordare questi “incontri” in chiave sportiva, esiste un vero e proprio “palcoscenico teatrale” dove una speciale categoria di attori si diletta in veri e propri “combattimenti”, in cui attraverso un mouse ed una tastiera si fa a gara in varie specialità:
- CHI CE L’HA PIU’ LUNGO (ma bisogna crederci! Mica siamo finocchi!)
- CHI HA TROVATO LE 7 SFERE DEL DRAGO (ma non può mostrarle perchè poi dovrebbe uccidere chi l’ha scoperto! Un po’ come Santa Lucia che tirava la cenere negli occhi ai bambini che provavano a spiare!) 😉
- CHI E’ IL PIU’ ILLUMINATO e si prodiga nel “vangelo della falsa modestia” (il livello di cultura è talmente elevato che neppure si è capita la differenza con l’UMILTA’!)
- CHI E’ DISCEPOLO DI SHIFU ED E’ STATO INSIGNITO SEGRETAMENTE DEL TITOLO DI “GUERRIERO DRAGONE” (guardandosi bene dall’inciampare in qualche confronto che finirebbe per rivelare la natura inesorabile del semplice PANDA INGORDO!)
Sembro incazzato “con i miei”?
NO, ma ne ho le palle piene di sentire “proseliti” su famiglie da tutelare, su scuole da far crescere, su tradizioni da mantenere e poi ritrovarmi inevitabilmente ad osservare atterrito “atteggiamenti simili”!!!
NON CI RIESCO PROPRIO A SENTIRMI PARTE DI PALCOSCENICI DEL GENERE!
Adoro il “gong fu”, quello vero! (clicca QUI per saperne di più) …ma viaggio con i piedi per terra e cerco di “comprendere” ciò che televisione, libri e racconti mitologici hanno enfatizzato al limite del ridicolo, o distorto per fini puramente commerciali.
Ne ho trovato una METAFORA ASSORDANTE in merito a “crescita personale” ed una chiave di lettura UNIVERSALE, nonostante sia “apparentemente” patrimonio culturale cinese!
Adoro prendere atto dell’estrema versatilità che un buono studio possa rivelare sia in ambito marziale che del benessere, e “sussulto internamente” di fronte alla stupidità di certi confronti. (A volte anche esternamente!) 😉
Quante critiche “spese per nulla” in discussioni sterili sulle forme (o kata in giapponese), schernite in primo grado, copiate in appello e assunte in cassazione (anche se con altri nomi) anche da “arti più giovani”!
E’ VERO! Molti problemi nascono proprio dal fatto che una pratica esclusiva sulle forme trasporta il praticante in una sorta di mondo fittizio!
Ma una scuola “che funziona”, non insegna “solo forme”… o solo a combattere… o prepara solo fisicamente… o solo a filosofeggiare!
Di solito, se non apertamente dichiarato con estrema franchezza iniziale e rivolgendosi ad un “target mirato” con cui lavorare nello specifico, tale atteggiamento è un inequivocabile “sintomo” di qualcosa che non quadra… Nel dubbio, in questo caso opterei per le altre 2 vie!!
Tuttavia, come ti dicevo, quando lo studio di un’arte marziale tradizionale è contestualizzato apertamente e dichiaratamente “fin dall’inizio”, direi che rappresenti la miglior metafora di crescita armoniosa: mente e corpo evolvono interagendo costantemente.
Evitare come la peste gli ambienti “dov’è necessario fidarsi, credere in anticipo o ciecamente” in qualcosa… ancor peggio se si tratta di qualcosa di “positivo”!
Uno studio marziale “sano”, specialmente trattandosi di arti orientali, non discerne mai tra “positivo e negativo”! (ognuno dei quali dipende dal contesto e dal riferimento!)
Tuttalpiù si parla di “opportuno e inopportuno”, ma sempre riferendosi ad un contesto… Esattamente come avviene per la stessa scrittura o più in generale, per la comunicazione “orientale”…
Se inoltre la scuola ti fornisce il materiale informativo trattato ad inizio articolo, e ti mette a disposizione un sistema di studio finalizzato alla replica delle abilità in modo efficiente ed efficace… beh… ALLORA MANCA SOLO DA “VIVERE” LA PRATICA IN MODO COERENTE… (la difficoltà più diffusa e radicata “proprio in chi fatica ad uscire dai propri problemi”!)
Ricorda che nelle arti marziali il “confronto pratico” dipende dal tipo di disciplina e dall’affinità della stessa con l’approccio sportivo… Judo e Ba Ji Quan per esempio hanno una componente “sportiva” estremamente diversa! Per un Judoca la componente sportiva è quasi essenziale, per il bajista il contrario! Solo in Cina esiste qualcosa di “simile al K1” e più vicino al SANDA’ che al Ba ji, per esprimere la propria marzialità in un combattimento sportivo!
Il Brazilian Ju Jitsu per esempio, è un’altra disciplina il cui grado sportivo è molto affine con gli incontri di MMA…
In linea di massima, potremmo dire che “tutte le arti da tatami” hanno un grado di parentela più o meno marcato con gli “sport da combattimento”… Non fosse altro per un contesto pratico similare.
Le fondamenta delle arti tradizionali hanno radici che pescano in un terreno più imparentato con i sistemi militari e la guerra… Paradossalmente, se avessimo la possibilità di visionare i contesti di studio originario, nascevano direttamente dai coombattimenti per poi gradatamente venire “riadattati” ad un contesto di studio finalizzato al “mantenimento” delle abilità riscontrate, proteggendosi dalle “conseguenze probabili” che il combattimento fisico prolungato ha come inevitabile “compagno di viaggio”!
Forse un KRAV MAGA odierno, tra 500 anni assomiglierà molto di più ad alcune arti marziali orientali che conosciamo oggi!
Forse un “ba ji quan” di qualche secolo fa assomigliava molto al KRAV MAGA di oggi!
Se come individuo ti affascina l’avere accesso al “miglioramento personale” ed al benessere attraverso una pratica in cui curare abilità fisiche e mentali, sicuramente “il potenziale più elevato in cui pescare” ce l’hai nel mondo delle arti marziali!
Alcune di esse sono imparentate con lo sport, altre con la medicina, altre con la guerra… Ciò che conta è la possibilità di venire informati chiaramente in merito alla tipologia di studio e di interazione fisica.
Un individuo DEVE essere in grado di comprendere e valutare:
- il margine di rischio affine “al combattimento” a cui va incontro…
- il grado di approfondimento dello studio teorico proposto
- il livello di intensità degli allenamenti fisici
Sicuramente non rappresenta la migliore scelta per chi desidera “viaggiare leggero”: MIGLIORARSI affrontando i propri fantasmi, NON E’ MAI COSA SEMPLICE!
Se “non si è intimamente disposti a mettersi in gioco (UMILTA’) e non si possiede VOLONTA’ da vendere”, l’unica chance per ottenere una probabile soddisfazione, è approdare a “corsi in target” in cui “qualcosa” di artificioso aiuti un individuo “a far chiarezza sulle proprie reali esigenze” e accetti di venire “dirottato” su una disciplina adatta!
Se ad un individuo, manca tuttavia anche questa minima capacità di impegno, è profondamente CONSIGLIABILE la scelta di “corsi meno impegnativi sul piano personale”, e magari esclusivamente focalizzati su “distrazione dai problemi, e sfogo delle inevitabili conseguenze”.
NON VI E’ NULLA DI “MALE” IN QUESTO…
Si tratta semplicemente di “scelte” in linea con le proprie esigenze del momento: “ciò che noi intendiamo con corsi in target”.
Ricorda bene:
Quando i risultati arrivano facendosi il mazzo, si prova l’autentica soddisfazione.
Quando con farsi il mazzo si intende “lavorare molto su di se anche prima di agire in modo pratico”, si diviene “artefici delle proprie soddisfazioni”.
Quando i primi non sono “semplici esecutori”, si parla di FORTUNA.
Buona riflessione
– Sergio –