Una delle costanti difficoltà in cui mi imbatto quando interagisco con qualcuno che sa del mio legame con il mondo delle arti marziali, è quello di aiutarlo a capire la differenza "tra ciò che crede lui", e ciò che in realtà corrisponda effettivamente al mio ruolo! ESSERE uno studioso di "gong fu" (ufficialmente si scrive in questo modo fastidioso!), è qualcosa di identificabile nell'attitudine costante al migliorare, allo sviluppare abilità. Ogni volta che qualche "presunto collega" (perchè con la maggior parte dei miei allievi questo non è mai successo!) si chiedeva e mi chiedeva per quale cavolo di motivo mi stessi dedicando al seguire e andare ad imparare da un formatore di marketing o di sistemi cognitivi, piuttosto che di leadership skills, di scienze motorie o più banalmente esprimessi il mio entusiasmo per qualche forma d'arte "apparentemente" fuori contesto, ho sempre provato un profondo disagio interiore per due motivi: 1) ero al cospetto di una persona talmente poco consapevole di ciò che significa gong fu che da li a qualche minuto mi sarei ritrovato invischiato in un limbo mentale "spigoloso" 2) quando il mio interlocutore era un "formatore", la mia serenità e la sua "falsa autostima", sarebbero state ben presto un VAGO RICORDO Onestamente, mi sono sempre esclusivamente sincerato che il docente fosse "un fuori classe", un VERO MAESTRO della specialità di cui era divenuto "formatore". La sua abilità nella materia di studio, e la mia di "apprendista", era il mio certificato di garanzia in termini di risultati che avrei ottenuto.
Ripetiamo insieme, prima di tutto e ancora una volta, cos’è e soprattutto cosa NON è il Gong Fu
Con i due ideogrammi GONG e FU, in Cina si intende un concetto trasversale di TEMPO ed ENERGIE impiegate per sviluppare abilità e migliorare. Se clicci QUI verrai dirottato su uno degli articoli il cui focus è rivolto proprio a questo. Ciò che banalmente è fondamentale capire, è che il contesto ARTI MARZIALI (wu shu in cinese), per questioni storiche, culturali e sociali della Cina, è stato sovrapposto e assunto come EMBLEMA linguistico di questo concetto. Per cui NO! Il gong fu NON E' l'arte marziale o l'insieme delle arti marziali cinesi. (anche se wikipedia dice il contrario!)
Il mio DISAGIO…
Parafrasando la metafora del fantastico libro di Anthony De Mello... far capire la sua vera natura ad un'aquila che si crede un pollo, è sempre piacevole. Farlo con un pollo che si crede un'aquila è invece QUASI SEMPRE una sorta di trauma per chi riceve l'informazione, ma anche per chi la ha l'incarico di trasmetterla. Al netto del fatto che si tratti di un outsider convinto di voler imparare qualcosa, o un INSIDER CONVINTO di esserne un esperto "senza mai averlo oggettivamente dimostrato". Da insegnate, quindi, il disagio che per ruolo (e anche per naturale FRANCHEZZA caratteriale) ho dovuto puntualmente accettare, è stato ENORME da una lato per "la continuità nel tempo" con cui l'episodio si è manifestato... ...ma in alcuni casi lo è stato anche per la reazione, spesso sofferta o violenta, da parte del destinatario di questa verità fondamentale da SAPER ACCETTARE prima di intraprendere la via di qualsiasi miglioramento. Il primo fondamentale passo, dipende infatti SEMPRE dal saper accettare la propria realtà di "partenza". Uno dei più grandi ostacoli che le persone non riescono a superare, è proprio banalmente questo PRIMO PASSO che richiede lo scardinamento di tutte quelle fallaci certezze che hanno strutturato una vera e propria IDENTITA' nel soggetto... spesso completamente dissociata dalla realtà! Accettare un "allievo di questo tipo" rappresenta sempre una decisione molto sofferta, per la consapevole RESISTENZA che farà perdere un sacco di tempo sia all'allievo che al docente. Se il POTENZIALE su cui lavorare "vale quel prezzo", allora talvolta si può peccare di un pizzico di presunzione e mettersi al lavoro con determinazione. Il SECONDO CASINO è rendere consapevole un individuo abituato " a suon di convinzioni e credenze in genere" del proprio POTENZIALE REALE ESPRIMIBILE, VERIFICABILE E SOSTENIBILE (invece di quello presunto vivo non più in la di pensieri e parole...)
Concludendo…
In conclusione: lo studioso di gong fu è l'incarnatore dell'attitudine costante a migliorare e sviluppare abilità! Qualcuno esprime questa propria natura in modo estremo focalizzando molto le proprie energie e il proprio tempo in una singola e specifica materia. Qualcun altro lo esprime più in senso lato, ricercando tale attitudine in qualsiasi contesto di valore. Certo! Il rischio in questo secondo caso, è di una dispersione di energie e tempo molto ampia! Un impiego di tali valori poco consapevole rivelerebbe inevitabilmente questo epilogo, ma armandosi di sincera umilta' e volontà è possibile disinnescare tutta quella serie di passi falsi, che interrompono la connessione tra una buona visione e la sua realizzazione. Un buon rapporto con il valore della DISCIPLINA è il principale e diretto "legante" in tal senso. Ad ogni passo su questa via, il PREZZO DA PAGARE per ottenere un miglioramento, diviene sempre più proibitivo man mano che il proprio livello di abilità cresce! Ecco perchè, per questa via NESSUNO PUO' DIVENTARE UN AUTENTICO CAMPIONE DEL MONDO IN QUALCOSA DI SPECIFICO! Ma di sicuro si può sviluppare una flessibilità speciale espressa in modo eclettico indipendentemente dalla direzione di applicazione... Si diventa fuori classe dell'imparare e del migliorare! Una cosa è certa: CAMMINARE LUNGO QUESTA VIA RICHIEDE UN'INCROLLABILE FACOLTA' DI INQAUDRARE IL PREZZO DA PAGARE, E DI PAGARLO.
Ps. io adorO praticare arti marziali… da oltre 20 anni mi dedico incessantemente allo studio del “bajiquan” (STILE CINESE), DEL TAI JI DI STILE CHEN E WU,E NON MANCO, QUANDO POSSIBILE, DI ISCRIVERMI ALMENO PER UN ANNO AD UNA DISCIPLINA MARZIALE EXTRA… MA QUESTO e’ un altro discorso… CIO’ CHE CONTA, COME DICONO I CINESI, NON SE TU PRATICHI ARTI MARZIALI FINO ALLA VECCHIAIA… MA SE DENTRO C’E’ O MENO IL GONG FU! 😉
– Sergio –