Voglio cercare, nel modo più digeribile possibile, di chiarire definitivamente il mio personale punto di vista sulla questione maestro.
Poi ognuno è libero di perseguire le convinzioni che gli fanno comodo e rinnegare qualsiasi cosa comprenda ad unico e inappellabile vantaggio di ciò che crede finche vuole.
Si tratta di un tipo di problema su cui si può agire esclusivamente “dall’interno”… da se stessi!
Il morbo del “padre onnipotente”…
Di per se, non è certo la questione “maestro” (intesa come ruolo di guida) che mi da da pensare…
Si tratta di un inestimabile valore per la società e che proprio da questa ultimamente viene biecamente screditato!
Sembra un paradosso, ma laddove il ruolo di insegnante venga offerto con estrema chiarezza e franchezza, finisce quasi sempre per essere percepito come qualcosa di diverso da quello che si cerca!
Ci si racconta di essere alla ricerca della sostanza, ma poi ci si rivela intimamente troppo poco disposti a scendere sotto la “piacevole superficie”…
Non di rado infatti la reale necessità che si sublima attraverso quella figura è esattamente quella nell’immagine in apertura di articolo:
Spesso (troppo, per non destare una sana preoccupazione!) ci si cala nel ruolo del “figlio talentuoso e incompreso” (con un leggero retrogusto di presunzione!) e si cerca inconsciamente “il padre” che lo riconosca!
Ecco che il ruolo dell’insegnante assume la portata del “Dio di turno”, nella cui scuola gli ambiziosi Gesù si muovono con falsa modestia nell’attesa di guadagnarsi il “posto” che gli compete sull’Olimpo!
Quando la struttura di una scuola è basata su un cardine simile, i problemi “involutivi sono garantiti”.
A queste condizioni forse è meglio tornare a ripopolare le chiese…
La metafora della FAMIGLIA…
In virtù della falsa modestia citata poc’anzi, uscirsene apertamente col contesto divino creerebbe sicuramente un certo senso di incongruenza.
Motivo per cui, saggiamente (ad essere precisi “furbamente”), si metaforizza la divinità parafrasandola con la famiglia.
Dove il Maestro è il padre (shifu in cinese), e tutti i figli danno vita alla casata proliferando come ratti!
Più velocemente ci si moltiplica, più lo fanno “gli introiti al capofamiglia”!
Lo step successivo non di rado è l’accumulo di un certo “gruzzolo” che finirà per creare guerre interne che 9 volte su 10 epilogano nello sfaldamento del gruppo.
Non si tratta di un riferimento al semplice “denaro”, ma anche a quello del potenziale di credibilità che “certi numeri” garantiscono nell’impatto con le masse dei credenti.
Di solito il giochino è piuttosto semplice:
Il capofamiglia è diventato vecchio, ed i figli maggiore iniziano a “sgomitare” per l’eredità…
Lo scenario successivo dipende “dalla pasta” con cui sono fatti i fratelli…
Se ce n’è più di uno di tosti e sufficientemente ambiziosi/bisognosi, prende vita la parabola di “Caino e Abele”… ed il figlio più aggressivo finisce per eliminare i fratelli “meno motivati”…
Se non sussiste una tale rivalità, la famiglia si sfalda per incongruenza di obbiettivi, e Caino rimane spalleggiato dai “fratelli omega”…
…ben consci di ricavarne più muovendosi da gregari accondiscendenti, che a calcare una propria strada in autonomia…
L’importante “è mangiarci”…!
Credere vs Comprendere…
Altro fattore fondamentale (e profondamente collegato col punti sopra) è aggregare persone mosse da “un credo” invece che da ciò che capiscono.
Questa cosa mi disturba ora, mi ha disturbato in passato e lo farà sempre!
UNA SCUOLA non è un TEMPIO RELIGIOSO!
Eppure, probabilmente con la complicità di documentari e film vari sul kung fu cinese (di cui si è capito più o meno un cazzo tra l’altro), le scuole organizzate a mo’ di monastero sono sorte come funghi e spopolato per decenni!
Con la differenza che mentre in Cina ci si allena 3 volte al giorno, si “studia” (come nella classica scuola) per molte ore quotidiane e si dedica tempo anche a preghiera e similari…
…qui da noi si passano 8 ore al lavoro in mezzo a rotture di palle varie, se ne passano 3 a mangiare di tutto e di più, 4 davanti alla tv ed altrettante in rete QUOTIDIANAMENTE!
Poi 2 volte alla settimana “si fa l’allenamento dei monaci” per un’oretta!!!!!
Immagina i risultati REALI a valle di tutte le convinzioni contemplate!
Le scuole sono luoghi dove si va a studiare, comprendere ed imparare!
E nei monasteri, o vivi da monaco, o ti piace “recitare le farse”!
A quel punto, iscriversi ad un corso di teatro?!?
PUNTO.
La triste realtà media delle Arti Marziali cinesi…
Nei vari ambienti di arti marziali che hanno preso forma nel nostro paese, purtroppo quello potenzialmente “meno sano” ha finito per rivelarsi quello delle discipline Cinesi…
Questo per una serie di concause che, volendo, puoi indagare meglio proprio qui sul blog…
Come già trattato ampiamente in altri articoli, la diffusione delle arti marziali cinesi in Italia è avvenuta più per questioni di “marketing” che di FUNZIONALITA’ REALE!
Dove la proposta delle scuole va ad impattare “su gente comune” (e non su professionisti della guerra o del combattimento), per avere successo è LOGICO che debba fornire una soluzione “alla domanda di mercato”!
Col tempo, il popolo dei compratori è stata socialmente persuasa delle possibilità di “pagare per ottenere risultati” sempre più facili, mistici e “percepiti” piuttosto che verificati!
Una verità volutamente distorta da un’armata di “venditori” ed un “esercito” di compratori di fumo!
Il piano medio di interazione si è spostato tristemente dal “piano pratico” a quello percettivo/televisivo/immaginario… relegando alla pratica “poco più che una distrazione o il semplice “sentirsi impegnati”…
Un sacco di “problemi in pippa mentale” che spingono le persone a cercare una soluzione in pippa mentale da poter acquistare.
Laddove l’ambiente degli sport da combattimento ha quantomeno mantenuto al ring/gabbia l’onere di prodigarsi in giudizi, altri ambienti sono divenuti il teatro più gettonato di sceneggiatori, attori e comparse.
Se inoltre si toglie il “tester” almeno delle competizioni, si capisce con una certa facilità l’epilogo a cui siamo giunti:
Ambienti dove si praticano quasi esclusivamente forme (sequenze figurate) e dove si è convinti dell’impossibilità di testare “la propria abilità” per NON UCCIDERE I COMPAGNI!
Anche perchè, chissà come mai, sembrerebbe che l’abilità di uccidere cresca inesorabilmente scorrelata dalla capacità di gestire TALE POTERE!
Politica vs Merito.
Un altro strumento indispensabile a creare ambienti pessimi è rappresentato dalla furbata dell’inserire il modello del politicamente corretto alla vecchia sana e naturale meritocrazia!
Questo, secondo me, è stato uno dei fattori principi ad aver causato la decadenza qualitativa degli ambienti marziali.
Ricollegandomi al punto precedente:
Credere vs comprendere, niente “test di abilità reali”, e politically correct…
Ecco la ricetta per trasformare ciò che rappresentava un emblema di “evoluzione e crescita personale” MA CON FATICA, SACRIFICIO ED IMPEGNO…
…IN UN SUPERMERCATO DEL “SENTIRSI OK”, dove si pratica più per sentirsi affaccendati che per evolvere…
…ma che indubbiamente riscuote un successo indiscutibile sulla persona media proprio perchè APPAGA LA REALE ESIGENZA CHE STA A MONTE DI OGNI DICHIARAZIONE!
Persino gli ambienti con le competizioni non ne sono immuni, specie quelli che esprimono la valutazione della propria abilità NON CON IL KO!
Non sono una novità gli scempi arbitrali o l’appiattimento dei risultati riconosciuti nonostante le PALESI ABILITA’ DIFFERENTI!
Ecco quindi che le gare, pur offrendo qualche tassello di valutazione oggettiva più palese, hanno ceduto alla seduzione politica (ed amministrativa… visto che senza denari non è quasi più possibile costruire nulla a livello organizzativo!)
Ergo, non li biasimo, per certi versi li comprendo, ma NON MI SENTO PARTE DI TALE SISTEMA!
Riassumendo…
Quando un docente viene chiamato MAESTRO, io personalmente alzo immediatamente le antenne!
Una questione è il titolo relativo alla propria abilità DIMOSTRATA in gare ed esami su esami durante TUTTA LA FASE EVOLUTIVA DA MARZIALISTA (personalmente conosco dei maestri di Judo che incarnano perfettamente questa stimabile realtà…)
Altro paio di maniche sono gli INDIVIDUI CHE MILLANTANO LA LORO MAESTRIA e non hanno MAI fatto gare…
…NON SI SONO MAI CONFRONTATI CON NESSUNO e hanno fatto MEZZO ESAME in tutti I LORO 30 ANNI DI ESPERIENZA “NARRATA”… ed in cui, tra l’altro, hanno “mostrato un livello penoso” ben al di sotto di quello di molti allievi neofiti!
OMUNCOLI a cui non rimane che insistere nel gioco delle 3 carte degli autogrill, DISTRAENDO l’attenzione delle persone con cui vengono in contatto mostrando FOTO GROSSOLANAMENTE RITAGLIATE AD HOC che (secondo loro) fungerebbero da DIMOSTRAZIONE “NEI FATTI” DEL LORO VALORE…!
Sarebbero più credibili se mostrassero magare I FILMATI INTEGRALI DEI LORO ESAMI… invece di passare la totalità del loro tempo a “criticare quelli degli altri”!!!
Ma NON LO FARANNO MAI… perchè la loro “fiaba” si scioglierebbe istantaneamente come NEVE NEL SAHARA A MEZZOGIORNO.
Qualche stolto invasabile che ci crede, comunque lo troveranno sempre…
Come negli autogrill degli anni ’80, la matematica dimostrava che qualche allocco disposto a credere di poter vincere soldi facili lo si trovava sempre!
Anche questi SONO FATTI…
Forse quelli che dovrebbe cercare un potenziale allievo di arti marziali (sano di mente) in un MAESTRO dovrebbero essere altri!
Buona riflessione…
– Zaijian-